Cristina Marino: “Mio marito vorrebbe una squadra di calcio”
In un’intervista alla rivista Oggi, in edicola da oggi, giovedì 27 luglio, Cristina Marino ha parla del suo lavoro di attrice e di imprenditrice, e per la prima volta anche del suo lato materno. “Non potevo dare ai miei figli un padre migliore” ha rivelato Cristina Marino che, dal suo ultimo ruolo nel film ‘Uomini da marciapiedi’, al cinema dal 7 settembre, con Paolo Ruffini al suo metodo di allenamento Befancyfit, ha affrontato anche l’argomento vita privata.
Sposata con Luca Argentero e madre dei suoi due figli Nina Speranza e Noè Roberto, la modella e attrice ha raccontato il sentimento che la lega all’ex gieffino, l’uomo diventato suo marito due anni fa, descritto come “un super papà, affettuoso, giocoso, felice di questo ruolo“. Riguardo alla possibilità di avere altri figli, Cristina Marino, ha dichiarato: “Mio marito vorrebbe avere una squadra di calcio ma cercherò di fargli cambiare idea. Piano piano lo sto convincendo”. Cristina è realizzata nella maternità ma anche nel lavoro che al vede impegnata sia come trainer certificata fondatrice della sua startup, ma anche come attrice.
Cristina Marino: “Mi piacerebbe interpretare un ruolo distante dalla mia immagine”
Alla rivista Oggi, Cristina Marino ha rivelato: “Mi piacerebbe interpretare un ruolo distante dalla mia immagine. Finora, tra la pandemia e le due gravidanze, non è capitato. In questi anni io e Luca ci siamo dati da fare e abbiamo realizzato il nostro progetto di famiglia. Ma ora che Nina ha tre anni e Noè va verso lo svezzamento, ho più tempo da dedicare al lavoro”. Sul rapporto di coppia, Cristina Marino ha affermato: “L’amore tra noi si manifesta quotidianamente – aggiungendo -anche attraverso piccoli gesti: un mazzo di fiori inatteso, un week end organizzato a sorpresa, la tavola ben preparata per la cena. Luca è sempre molto attento”.
In ‘Uomini da marciapiede’, Cristina Marino interpreta una moglie arrabbiata, “perché si ritrova un marito, interpretato da Paolo Ruffini, che nel ruolo di compagno e padre vive qualche fallimento”. Ma per Cristina Marino c’è stato anche un momento duro da affrontare: “A febbraio ho vissuto il grande lutto della morte di mio padre. Penso di aver superato quel periodo difficile perché il mio nido familiare è fortissimo. Se il tuo compagno di vita è veramente tale, diventa il tuo valore aggiunto, il tuo sostegno nelle difficoltà e nei dolori che la vita ti offre perché sennò non si chiamerebbe vita e si chiamerebbe felicità”.