Cristina Parodi non è soltanto un’affermata giornalista e conduttrice televisiva ma è anche la moglie di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo. Premessa doverosa nei giorni in cui proprio la città lombarda si sta trovando ad affrontare forse il carico maggiore dell’emergenza coronavirus. Intervistata dalla trasmissione di Rai Radio 2 “I Lunatici” condotta da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, la Parodi ha raccontato: “I numeri delle ultime ore? Prima di poter essere un po’ ottimisti bisognerà lasciar passare diverso tempo. Sono numeri che si basano esclusivamente sulle persone a cui viene fatto il tampone. Detto questo, ogni accenno a qualcosa che migliori non può che farci bene. Noi a Bergamo stiamo vivendo da settimane una situazione molto dolorosa. Bergamo è una città molto angosciata in questo momento. Aspettiamo ancora di vedere qualche spiraglio di luce e di ottimismo e stiamo facendo tutto il possibile per aiutare la città a risollevarsi e soprattutto, in questo momento, a curare i malati“.



CRISTINA PARODI: “CORONAVIRUS, A BERGAMO ABBIAMO BISOGNO D’AIUTO”

Uno degli aspetti più commoventi della crisi coronavirus è la solidarietà che anche Bergamo sta ricevendo, come ha spiegato Cristina Parodi: “Tanti aiuti stanno arrivando dalle aziende della bergamasca. Ci sono tante iniziative importanti da raccontare. Ho pensato quindici giorni fa insieme al Cesvi di Bergamo di aprire una raccolta fondi che ha raggiunto una cifra già importante, siamo a circa un milione e trecentomila euro, per aiutare concretamente l’ospedale. Era la prima cosa da fare. Chiedendo di che cosa avessero bisogno e fornendo loro prima di tutto i dispositivi di sicurezza per i medici. Era la prima urgenza per evitare che loro stessi si ammalassero. E poi facendo altri servizi utili alla comunità, come ad esempio andare ad assistere gli anziani. Ci sono molte persone anziane, soprattutto in provincia e nelle valli, che vivono sole. Persone che hanno bisogno di aiuto. Con i soldi raccolti il Cesvi oltre a comprare macchinari, ventilatori e altri materiali diagnostici, ha messo in funzione una rete di solidarietà di persone che vanno da queste persone. Devo ringraziare tutte le persone che hanno donato e che ci stanno aiutando. In più sta sorgendo l’ospedale da campo allestito nella fiera di Bergamo, gestito nella logistica dagli alpini. Nel giro di pochi giorni sarà pronto. Stiamo fornendo anche loro di materiale. Questo nuovo ospedale da campo sarà una sorta di pronto soccorso generale per cercare di alleggerire il lavoro nell’ospedale centrale. Verranno ricavati 230 posti circa. Si avrà un altro spazio dove curare i malati“.



Eppure tutto questo non basta: “C’è bisogno di tanto, c’è bisogno di tutti. Spero che questa raccolta possa dare ancora dei risultati importanti. A Bergamo abbiamo bisogno di aiuto. E bisogna anche che la gente stia a casa. Dire oggi che c’è un numero di contagi leggermente inferiore rispetto a ieri non significa nulla. Chi vive in altre parti d’Italia, in cui il contagio si sente di meno rispetto a noi, deve rimanere a casa. C’è bisogno di stare immobili. Tutto ci dice che dobbiamo fare questo sforzo pazzesco in questo momento per riuscire ad invertire la curva del contagio“.

Leggi anche

Giorgio Gori: "Pace ha estinto anticorpi democrazia?"/ Pax Christi: "Vergognati! Armi non risolvono guerra"