Cristina Parodi e l’amore con Giorgio Gori
Cristina Parodi, in una lunga intervista rilasciata ai microfoni del Corriere della Sera, ha ripercorso tutta la sua lunga e brillante carriera in tv, ma anche la sua vita privata ricordando l’inizio della sua, importante storia d’amore con Giorgio Gori, l’uomo che è diventato suo marito e padre dei suoi figli. A far incontrare Cristina Parodi e Giorgio Gori fu il lavoro. All’epoca, la Parodi era stata coinvolta nel progetto del Tg5 insieme ad Enrico Mentana, Cesara Buonamici e Lamberto Sposini e Giorgio Gori era il direttore di canale 5. A causa del proprio ruolo, Gori frequentava spesso la redazione del Tg5 di Roma e fu proprio in quegli studi che nacque l’amore con la giornalista.
«Ci siamo innamorati a Roma: lui veniva continuamente in redazione per le riunioni. La prima volta che l’ho visto aveva 31 anni ma pareva ne avesse 18: era l’enfant prodige ed era fighissimo. Non è mai stato un volano, ma in alcuni momenti una limitazione, per quel continuo timore di agevolarmi. Ci siamo sposati a Carpeneto, nella casa di campagna dei miei il 1° ottobre del 1995: la scelta di lasciare il tiggì a Roma per tornare a Milano con Verissimo era legato anche a motivi ‘organizzativi’ familiari”.
Cristina Parodi e il rapporto con i colleghi del Tg5
La svolta professionale per Cristina Parodi avviene quando le viene offerta l’occasione di far parte della squadra del Tg5. «Io, Cesara Buonamici, Alessandro Cecchi Paone e Lamberto Sposini eravamo i “prescelti”. Per capirci qualcosa in più un giorno Cesara prese coraggio e chiamò l’allora giovane direttore di Canale 5 Giorgio Gori, che era in vacanza in Baja California. Fu gentile e ci disse: “Chi ci salta su fa bene”. Sarei andata anche senza quel consiglio del mio futuro marito, ma quello fu il sigillo», ricorda.
Gli anni trascorsi nella redazione del Tg5 hanno lasciato piacevoli ricordi in Cristina Parodi che, oggi, definisce Enrico Mentana come «un genio assoluto»; Lamberto Sposini «affascinante e piacevole da frequentare. Mi addolora che abbia avuto questo problema di salute, lui che era un uomo di comunicazione e di parole». E, infine, su Cesara Buonamici dice: «una maestra perché aveva fatto tanta politica, anche se io la politica non l’ho mai voluta fare. Ci vediamo poco, ma ho per lei un grande affetto».