A Morning News si torna a parlare del caso della povera Cristina, una ragazza perseguitata da uno stalker indiano che teme per la sua vita dopo che il suo persecutore è stato liberato, avendo scontato la sua pena in galera: “Sono sollevata dal fatto che lui sia stato intercettato e fermato ma sarò serena il giorno in cui sarà rimpatriato visto che è già stato fermato per due volte, prima ai domiciliari e poi una seconda volta, ed è arrivato a Roma di nuovo. Sono sollevata ma attendo con ansia che venga rimpatriato”.



Cristina presegue: “Questa cosa dello stalker mi sta condizionando tantissimo, non posso più fare cose normali, sono sempre accompagnata, sono sempre in contatto con le forze dell’ordine, quando mi squilla il cellulare temo che sia lui, ho paura che esca di nuovo”. E ancora: “Lui mi chiamava dagli arresti domiciliari, ha sempre avuto modo di mettersi in contatto con me. Io adesso ho la scorta e continuo ad avere una vigilanza sotto la mia abitazione”.



CRISTINA PERSEGUITA DA STALKER: “IL MIO AVVOCATO HA CAPITO CHE RISCHIAVO”

Cristina, giovane donna di Roma perseguitata da stalker, ha proseguito: “Io ho parlato perchè serva da coraggio a chi si trova in questa situazione, da soli non ce la si fa, è difficile, doloroso, è una strada lunga, ma è l’unica che si può percorrere per risolvere il problema, spero che possa servire per capire che il codice rosso sia fondamentale, le persone competenti devono fare il massimo, c’è in gioco la vita delle persone, il tempo è prezioso e la vita è meravigliosa”.



Quindi ha proseguito: “Senza il mio avvocato non ce l’avrei mai fatta, io ho capito il pericolo che io non capivo, lui ha capito che rischiavo per la mia vita”. E proprio il legale ha aggiunto: “Questa vicenda non è ancora chiusa, questo ragazzo è a Roma e potrebbe fuggire, invito alle istituzioni a non abbassare la guardia, non si devono dimenticare che c’è una donna che in 10 minuti può essere aggredita. La tutela del primo momento è stata allentata e basta un secondo affinchè la sua vita finisca quindi non abbassiamo la guardia”.