Storie Italiane sta cercando di capire come sia morta Cristina Pugliese ed ha provato a parlare con il compagno della ragazza, che però ha dribblato ogni risposta: “Ci sarà un processo no?”. Bocca cucita invece alla domanda sulle scuse ai famigliari, così come ha raccontato Rocco, il fratello di Cristina Pugliese: “Sono tornato a casa e c’era qualcosa che non mi quadrava, siamo andati subito a casa di Marco, non ci ha mai scritto per farci le condoglianze quindi penso che lui in primis si senta delle colpe”, le parole del ragazzo a Storie Italiane. Un altro testimone aggiunge: “Era tranquillissimo, molto cordiale, io spero che non c’entri niente”.
I primi risultati dell’autopsia non danno comunque dei segni di violenza sul corpo di Cristina Pugliese, quindi la giovane madre si sarebbe realmente uccisa (ricordiamo, strangolandosi con il doccino), o eventualmente vi sarebbe la possibilità che la giovane sia stata in qualche modo drogata, che avrebbe quindi accusato un malore, e sarebbe stato poi inscenato il suicidio. Si stanno quindi effettuando tutti gli esami tossicologici per cercare di capire cosa sia accaduto nel dettaglio e a breve si dovrebbero avere tutte le risposte ricercate.
CRISTINA PUGLIESE SI SAREBBE POTUTA UCCIDERE? MOLTO PROBABILMENTE NO
Ricordiamo che il compagno di Cristina Pugliese è al momento indagato per omicidio volontario ma ovviamente indagato non significa che sia colpevole. Certo è che chi conosceva la vittima ha sempre parlato di una ragazza che aveva voglia di vivere ma soprattutto che aveva dei progetti per se stessa e per la figlia.
Non dimentichiamo infatti che Cristina era madre di una bimba e che stava cercando di costruirle un futuro: possibile quindi che con tutti questi progetti in mente abbia deciso da un giorno all’altro di suicidarsi, lasciando così la sua figlia, sangue del sangue, ad un destino molto incerto e senza dubbio doloroso? Tutto può essere, la speranza è che non si tratti dell’ennesimo femminicidio di questo anno tragico per le donne.