Cristina Pugliese, 27 anni, è stata trovata senza vita il 1° dicembre scorso nell’abitazione di Caldiero (Verona) dove da pochi mesi viveva con il compagno 40enne, Marco Cristofori, attualmente indagato per omicidio volontario. L’uomo avrebbe riferito che la giovane si sarebbe tolta la vita, un suicidio apparso fin da subito inverosimile alla famiglia della vittima che, da giorni, sottolinea l’impossibilità di un gesto estremo da parte di Cristina Pugliese, madre di una bimba di appena 5 anni.
Nuovi dubbi emergono sulla sua versione dei fatti: oltre alla presunta lite prima della morte della 27enne, ci sarebbe un elemento, fino a poche ore fa ignoto, che potrebbe riscrivere la storia in tutto o almeno in parte. Si tratta della scoperta che a trovare il cadavere non sarebbe stato il compagno, come invece avrebbe dichiarato, ma un amico dello stesso, un cittadino di nazionalità marocchina. Lo riporta oggi Il Corriere del Veneto.
Cristina Pugliese, cosa non torna nella morte della 27enne
Secondo quanto trapelato, in attesa dei dati dirimenti che potrebbero arrivare dall’autopsia sul corpo di Cristina Pugliese, intorno alla versione del compagno indagato si addenserebbero diverse ombre. L’uomo sarebbe stato visto con una mano “incrostata di sangue” e “agitato” in un bar dove, poco prima del rinvenimento del cadavere, si sarebbe recato per chiedere aiuto per trovare la compagna.
L’amico marocchino si sarebbe offerto di dargli una mano e insieme, secondo il racconto riportato dal Corriere, sarebbero andati a casa di Cristofori. È a quel punto, avrebbe detto il testimone già sentito a sommarie informazioni, che sarebbe avvenuta la macabra scoperta: il giovane marocchino avrebbe chiesto al compagno di Cristina Pugliese di usare il bagno, ma la porta risultava chiusa a chiave. L’avrebbe quindi aperta imbattendosi nella terribile scena: la 27enne impiccata nella doccia con il tubo flessibile attorno al collo.
Ecco cosa avrebbe dichiarato un altro testimone sulla circostanza dell’ingresso del 40enne nel locale dove poi avrebbe incontrato l’amico marocchino: “Domenica mattina, quando è entrato nel bar era diverso dal solito. Aveva un comportamento strano. Le sue parole erano confuse, sembrava poco lucido. Ho notato che sulla mano sinistra c’era del sangue incrostato e gli ho chiesto che cosa fosse successo. Lui mi ha risposto che aveva litigato con Cristina“.