Suor Cristina ora è semplicemente Cristina Scuccia. Portata sotto i riflettori di tutto il mondo dopo il successo a The Voice 2014, è stata ospite a Verissimo oggi, domenica 20 novembre, senza il velo e l’abito con cui il grande pubblico l’ha conosciuta per la prima volta. “Suor Cristina è dentro di me, se sono quella che sono oggi è anche grazie a lei” ammette a Silvia Toffanin, parlando di un “percorso meraviglioso, complesso e difficile”. Cristina Scuccia parla di “quasi 15 anni di vita religiosa, sono stati credo gli anni più belli della mia vita, un’esperienza importante e intensa” e ricorda che “oggi ho il sorriso ancora più forte di prima, credo ancora di più nella vita e in Dio, perché Dio è vita”.
Cristina Scuccia ha dunque rinunciato al velo ma non alla fede, che è ancora più forte e vissuta con ancora più serenità. “Ho scelto a 19 anni di dedicarmi alla vita consacrata con le suore Orsoline” racconta a Verissimo. Tutto inizia quando interpreta il ruolo di Suor Rosa, la fondatrice delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia. “Il 2 febbraio 2008 realizzai quanta gente credeva in ciò che stavo per rappresentare” spiega a Silvia Toffanin, ricordando di quando ha recitato davanti a moltissime suore riunite per celebrare il centenario della fondazione del loro ordine. “Vedevo i loro occhi brillare e ho sentito che qualcosa in me stava cambiando”. Poi, la chiamata: è il 31 maggio 2008.
Cristina Scuccia, prima suor Cristina: “quando incontri Dio hai voglia di cantare”
“Ero dietro le quinte” inizia a raccontare Cristina Scuccia, prima conosciuta semplicemente come Suor Cristina, religiosa la cui voce ha incantato il mondo. “Una suora mi disse ‘chissà il Signore cosa vuole dirti facendoti interpretare il ruolo di Suor Rosa che è così importante’. La guardai negli occhi e le dissi ‘io lo so cosa il Signore vuole da me’”. E poi la rappresentazione che si trasforma quasi in un dialogo fra lei e Dio, fra lei e Suor Rosa. “Da lì per me è iniziato il discernimento – confessa Cristina Scuccia – un periodo in cui rifletti e prendi consapevolezza della tua scelta e prendi sempre più consapevolezza che Cristo è il tuo tutto”, poi il noviziato in Brasile e i voti nel 2012.
“Non ho mai visto il conflitto tra queste due realtà. Ho fatto il noviziato in Brasile e lì vedere religiosi che cantano su un un palco è molto naturale, anche perché quando incontri Dio hai voglia di cantare, ballare, ringraziarlo” spiega a Verissimo. “Credo ancora oggi nel potere della musica per trasferire un messaggio come questo”. Poi il successo con The Voice e la scoperta di un mondo nuovo: “ero impreparata io ed erano impreparate loro”.
Cristina Scuccia, come suor Cristina “ero testimone di Dio davanti al mondo”
Da quel momento Cristina Scuccia, all’epoca ancora suor Cristina, ha iniziato a rendersi conto che “l’eccesso di protezione ha iniziato a trasformarsi in una limitazione nel confronti dell’idea che avevo io della vita religiosa” racconta ospite a Verissimo. “L’esplosione al successo mi ha messo davanti alla responsabilità enorme di essere testimone di Dio davanti al mondo e mi ha messa davanti a me stessa”. E ricorda che “ciò che è successo non è un evento, è un percorso” e The Voice ha aperto “la strada a un cambiamento mio di crescita”. Riconosce che “non è stato facilissimo togliermi il velo”.
Il contraccolpo decisivo arriva con il Covid che “mi ha costretta a fermarmi”, a chiedere l’aiuto di una psicologa perché “quando vedi solo il buio davanti a te bisogna chiedere aiuto, non riuscivo più a capire chi fossi”. Ma ribadisce che “dentro di me era chiaro, Dio non l’ho mai messo in discussione, ma il mio cambiamento evolutivo non riusciva più a stare all’interno del mio abito e delle mie regole, perché per fare ogni cosa dovevo chiedere il permesso”. E allora la decisione di chiedere un anno sabbatico per viaggiare, restare da sola e comprendere ciò di cui avesse realmente bisogno. Fino alla rinuncia del velo, con la fede ancora più salda e il sorriso ancora più luminoso sul volto.