Ha del clamoroso quanto accaduto nel Partito Democratico romano. Enrico Sabri, segretario dem del quartiere Balduina-Montamario, è stato sospeso per un mese. Il motivo? Aver criticato Goffredo Bettini. Entrando nel dettaglio, l’esponente dem ha “osato” giudicare l’alleanza con il Movimento 5 Stelle voluta fortemente dallo stratega di Zingaretti, e per questo motivo è stato fermato per trenta giorni.
«Goffredo (Bettini, ndr), hai un po’ scocciato», è la frase incriminata che ha spinto il Pd romano a fare partire il procedimento disciplinare contro Enrico Sabri. Durissimo il giudizio di Dario Corallo, candidato alle primarie dem del 2019, ai microfoni de Il Giornale: «Il problema è la lesa maestà per aver criticato il ‘vate’ degli zingarettiani o la critica tout court?. Per la commissione dire che Bettini ha rotto equivale all’essere arrestati o all’aver inneggiato al nazismo. Forse, invece che soffocare il dissenso e la critica, il partito dovrebbe imparare ad ascoltarlo altrimenti continueremo a perdere senza che quei geni dei nostri dirigenti abbiano capito il perché. Un partito di ciechi che fanno a sassate».
Critica Goffredo Bettini: sospeso dirigente Pd
Enrico Sabri è tornato sulla vicenda ai microfoni di Roma Today ed ha sottolineato di aver fatto ricorso alla commissione regionale, ricorso che sospende la sospensione e di fatto è ancora in carica in qualità di segretario del Pd del XIV Municipio. Il procedimento disciplinare promosso dopo la critica a Goffredo Bettini, spiega Sabri, è un segnale del fatto di non essere ritenuto imbattibile: «La politica per via giudiziaria è esattamente ciò di cui ci accusava Berlusconi ed è il brodo di coltura in cui la sinistra fa nascere culturalmente il Movimento Cinque Stelle, quindi tutto mi sembra chiudersi: siamo oltre l’antipolitica, questi avvenimenti sono extrapolitica». Sabri ha poi aggiunto: «Mi pare si tratti di riflessi pavloviani: c’è sempre un pezzo di mondo zelante, servile, prono nei confronti dell’esponente di turno. Il punto non è Bettini, che ha pure le sue colpe nella promozione, nella formazione di un certo tipo di classe dirigente a Roma, il punto sono i bettiniani caricaturali».