Dopo le critiche pubbliche rivolte in diretta tv su Mediaset al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi hanno chiesto alla Sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura di trasferire d’ufficio il Pg di Catanzaro Otello Lupacchini. Lo riporta Il Fatto Quotidiano, sottolineando come la richiesta di misura cautelare sarà discussa nell’udienza fissata per giovedì a Palazzo dei Marescialli. Ma cosa aveva contestato Lupacchini al procuratore Gratteri? Durante una trasmissione andata in onda su Tgcom24, il procuratore generale di Catanzaro aveva ha criticato l’inchiesta Rinascita-Scott che pochi giorni prima, il 19 dicembre, aveva portato a 330 arresti, oltre a 4 misure cautelari, colpendo le cosche di ‘ndrangheta del Vibonese insieme alle loro articolazioni nel mondo imprenditoriale e politico. Lupacchini aveva dichiarato: “I nomi degli arrestati e le ragioni degli arresti li abbiamo conosciuti soltanto a seguito della pubblicazione sulla stampa che evidentemente è molto più importante della procura generale contattare e informare. Al di là di quelle che sono poi, invece, le attività della procura generale, che quindi può rispondere soltanto sulla base di ciò che normalmente accade e cioè l’evanescenza di molte operazioni della procura distrettuale di Catanzaro stessa“.
CRITICHE A GRATTERI IN DIRETTA TV: BONAFEDE CHIEDE TRASFERIMENTO LUPACCHINI
Come riportato da Il Fatto Quotidiano, il pg di Catanzaro sottintendeva che Gratteri fosse solito imbastire operazioni spettacolari che successivamente vengono ridimensionate: “Almeno in questo anno – aveva dichiarato Lupacchini – i risultati sono stati molto al di sotto delle aspettative“. Parole durissime nei confronti di Gratteri, che ufficialmente aveva scelto di non replicare. Il difensore di Lupacchini, Ivano Iai, chiede che l’udienza cautelare del 23 gennaio prossimo sia pubblica, motivando la richiesta con la “necessità” di tutelare l’immagine del Pg, “oggetto di diverse centinaia di insulti che, precipitati in rete con inusitata virulenza (soprattutto attraverso social network) hanno ingenerosamente e immotivatamente apostrofato il magistrato con espressioni offensive della sua dignità personale e professionale“. Secondo il legale appare inoltre “indispensabile portare a conoscenza della collettività, nei minimi dettagli, fatti estremamente gravi in ragione dei quali il Dott. Lupacchini vede aggravarsi ulteriormente il pericolo per la propria incolumità“. L’avvocato di Lupacchini, sottolinea inoltre di aver segnalato al Csm “il vulnus all’assoluto riserbo che avrebbe dovuto caratterizzare la procedura, a carico dello stesso dott. Lupacchini, in Prima Commissione, a suo tempo concretizzatosi con la reiterata fuga di notizie relativa agli atti di precedente procedura riservata, da cui è derivata la diffusione di notizie distorte, con grave pregiudizio per il magistrato interessato“. Il riferimento è all’audizione del 13 gennaio scorso del magistrato. Iai conclude dicendo di aver chiesto “gli esiti degli esposti a suo tempo inoltrati al Ministro della Giustizia e al Procuratore Generale presso la Corte di cassazione, relativi alle criticità riscontrate anche in materia di coordinamento e collegamento tra Procure“. Una vera e propria guerra tra toghe…