Il Consiglio dell’Ue ha approvato l’adesione della Croazia a Schengen dal 1° gennaio 2023, data nella quale il Paese adotterà anche l’Euro come moneta unica. Per contro, resta ancora aperto il dibattito sull’adesione di Bulgaria e Romania, che non hanno ottenuto i consensi da parte dell’Austria e dei Paesi Bassi e da più di un decennio non riescono a traguardare il loro obiettivo; infatti, l’adesione di un Paese all’area Schengen deve essere approvata all’unanimità.
Soltanto poche ore fa, come riportano le principali agenzie di stampa, il vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, arrivando al Consiglio Affari Interni aveva dichiarato: “Croazia, Bulgaria e Romania sono tecnicamente pronte a entrare in Schengen, hanno fatto tutto quello che abbiamo chiesto loro e anche di più: i dubbi rimanenti sono di natura politica. Spero quindi che il buon senso prevalga. L’Ue è più forte se si allarga Schengen, vuol dire più controllo, non meno. Croazia, Bulgaria e Romania sono pronte a proteggere le nostre frontiere, è ingiusto non dare loro l’opportunità che meritano, se non oggi nei prossimi giorni”. Per ora, il nullaosta è stato concesso esclusivamente a Zagabria.
CROAZIA NELL’AREA SCHENGEN DA GENNAIO 2023: ECCO CHI NON NE FA PARTE
L’ingresso della Croazia nell’area Schengen non passa certo sotto silenzio. Infatti, tale “area” limita i controlli alle frontiere tra i suoi membri e consente alle persone di viaggiare, lavorare e vivere in un altro paese senza visti o permessi. Adesso, Bulgaria, Romania, Irlanda e Cipro sono i soli Paesi dell’Ue che ancora non ne fanno parte, contrariamente a quanto invece è accaduto agli Stati extra-Ue come Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein, che sono stati inclusi al suo interno.
Come riferito da Sky Tg24, soltanto un mese fa la Commissione europea aveva esortato a consentire a Croazia, Bulgaria e Romania di entrare nell’area Schengen, ma “non tutti gli Stati membri sostengono la proposta. Il cancelliere austriaco Karl Nehammer aveva ribadito martedì che il suo governo era pronto a sostenere l’adesione della Croazia, ma che avrebbe votato contro Romania e Bulgaria per problemi di migrazione irregolare. Il parlamento olandese ha adottato una risoluzione in ottobre, affermando che era necessaria un’ulteriore analisi del funzionamento dello stato di diritto e dell’entità della corruzione e della criminalità organizzata in Bulgaria e Romania”.