Oles Horodetskyy, portavoce dell’associazione “Cristiani ucraini in Italia”, è intervenuto in qualità di ospite nel corso della puntata di “Fuori dal Coro” andata in onda nella serata di martedì 19 aprile 2022 su Rete 4 e condotta da Mario Giordano. La sua riflessione è partita inizialmente dalla decisione di Papa Francesco di far portare la croce durante la Via Crucis del 15 aprile a Irina e Albina, unendo dunque idealmente la popolazione russa e quella ucraina: “Questa scelta del Santo Padre è incomprensibile, perché in un primo momento la croce doveva essere portata dai rifugiati – ha detto Horodetskyy –. In questo momento storico stiamo vivendo un’aggressione da parte della Russia e le persone che vivono l’orrore in Ucraina cercano comprensione da un’autorità morale come il Papa”.



E, ancora: “Noi ucraini dobbiamo sopravvivere per fare la pace, ora invece ci stanno uccidendo ed è in corso un genocidio nel nostro Paese. Anche dopo la Seconda Guerra Mondiale i vescovi polacchi hanno perdonato i vescovi tedeschi, ma non puoi mettere sotto la stessa croce una rappresentante del popolo russo e una rappresentante del popolo ucraino. Quest’ultimo sta subendo cose terribili”.



HORODETSKYY: “PUTIN AVEVA FALSI PRETESTI PER ATTACCARE L’UCRAINA”

Nel prosieguo delle sue dichiarazioni rilasciate di fronte alle telecamere di “Fuori dal Coro”, Oles Horodetskyy ha sottolineato che “fino al 25 febbraio a Mariupol non c’era nessun problema e nessun civile ha denunciato problematiche. Sono quindi entrati i russi, hanno ucciso e c’erano morti per la strada. C’è un aggressore e c’è un aggredito e alla pace si arriva soltanto fermando questo invasore. Putin aveva falsi pretesti: non aveva nessuna ragione di occupare un Paese sovrano come l’Ucraina”.



Peraltro, Oles Horodetskyy ha tenuto a evidenziate che “l’Ucraina fino al 2014 aveva nella sua Costituzione la totale neutralità, poi Putin ha occupato la Crimea e ha spinto il Paese a cercare difesa. I soldati ucraini sono pronti a morire: chi non vuole arrendersi e difende la nazione, di sicuro non spara ai propri concittadini. Ognuno di noi ha una sola vita”.