Il vescovo Crociata non ha mai sostenuto il ministro dell’interno, Matteo Salvini, nella lotta ai migranti. Trattasi di un semplice scambio di persona, come sottolineato nelle scorse ore dal giornalista dell’Avvenire, Nello Scavo, che attraverso la propria pagina Twitter ha pubblicato le dichiarazioni del portavoce del vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno: «Monsignor Mariano Crociata – fa sapere – non ha mai rilasciato alcuna intervista ‘pro Salvini sui migranti’, gli articolisti hanno sbagliato persona». Colui che ha sostenuto il titolare del Viminale era quindi un omonimo di quello di cui sopra, «Sono circolati una serie di articoli – ha proseguito il portavoce attraverso una nota ufficiale della Diocesi in questione – contenenti dichiarazioni attribuite al vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno Mariano Crociata, riassumibili con uno dei primi titoli ‘Il vescovo pro Salvini sui migranti: Giusto difendere i confini’. Posso affermare che il vescovo Mariano non ha mai rilasciato questa intervista. Anzi, suo malgrado è stato vittima di uno scambio di persona».



CROCIATA PRO-SALVINI SUI MIGRANTI: MA NON È IL VESCOVO DI LATINA

Il riferimento, prosegue la nota, è ad un articolo pubblicato il 17 giugno del 2019, due giorni fa, in cui l’intervistato era tale “monsignor” Michele Crociata (non Mariano), un sacerdote “insignito del titolo onorifico di ‘Monsignore’ – si legge ancora sulla nota – ma che non è vescovo”. Il caso di omonimo ha tratto in errore diversi articolisti che hanno quindi pensato ad un sostegno nei confronti del leader del Carroccio, da parte del vescovo di Latina. «Sono state chieste le opportune correzioni – conclude la nota della diocesi – nell’esclusivo interesse della verità dei fatti». Nell’articolo pubblicato da La Fede Quotidiana, il “finto” Crociata parlava così del vice-presidente del consiglio leghista: «Per me il male assoluto è Satana, non Salvini». Un’intervista che aveva fatto in breve tempo il giro del web, visto che in passato numerosi parroci avevano puntato il dito contro il vice-Premier, e di conseguenza trovarne uno a favore sembrava una faccenda a cui dare ampio risalto.

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