La polizia è riuscita a individuare l’autore della distruzione di alcuni crocifissi ad Alessandria. L’uomo era entrato in alcune chiese del centro, devastando i simboli religiosi. Fin da subito sono partite le indagini, che grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno dato esito positivo: gli agenti sono riusciti a identificare l’autore dei gesti vandalici e poi denunciarlo. Così, in conseguenza a quanto fatto, è scattata anche l’espulsione dall’Italia. Il responsabile di quegli episodi, avvenuti a pochi giorni di distanza l’uno dell’altro, si chiama Enhamel El Mehdi, come spiega Il Secolo XIX.
Il ragazzo ha 23 anni ed è originario del Marocco: era regolare in Italia dal 2018. El Mehdi abitava al Cristo, frazione della città di Alessandria, insieme al papà. Proprio qui è stato raggiunto dai poliziotti subito dopo la sua identificazione grazie alle telecamere. Polizia e Digos hanno infatti esaminato le immagini che lo hanno ripreso all’interno delle chiese. Il primo episodio risale a metà ottobre quando, nella chiesa di Santo Stefano, il parroco Domenico Dell’Omo aveva trovato il crocifisso più grande distrutto a terra: era stato buttato a terra e poi spezzato con un calcio.
Crocifissi distrutti ad Alessandria: espulso il 23enne marocchino
Dopo il primo episodio ce n’era stato un secondo, risalente a 28 ottobre, questa volta nella chiesa di San Giovannino in corso Roma. Anche in questo caso il giovane 23enne originario del Marocco aveva messo il crocifisso a terra davanti gli scalini dell’altare e poi lo aveva spezzato in due. Si era poi diretto verso un altro simbolo religioso, appeso vicino alla porta d’ingresso e anche in questo caso lo aveva distrutto. La polizia, grazie alle immagini delle telecamere, ha potuto identificare il giovane nella sua casa nella frazione di Cristo.
Quando è stato raggiunto dai poliziotti, il 23enne si è scagliato contro di loro aggredendoli. Ha poi minacciato la popolazione cristiana, affermando di voler vendicare le morti di musulmani nel conflitto israelo-palestinese. A casa del ragazzo sono stati trovati tre coltelli: è stato denunciato per i reati di offesa a una confessione religiosa e resistenza a pubblico ufficiale. Il marocchino non sarebbe legato a nessuna matrice di tipo terroristica ma avrebbe un credo religioso molto forte. Dopo gli episodi e quanto avvenuto con le forze dell’ordine, il prefetto della città, Alessandra Vinciguerra, ha firmato il decreto di espulsione per motivi di pericolosità sociale, spiega il Secolo XIX. El Mehdi non sarebbe invece l’autore della distruzione del terzo crocifisso in città.