Le si prova tutte per combattere il coronavirus, anche esponendo un crocifisso famoso. E’ quanto fatto dal parroco di Brescello, comune in provincia di Reggio Emilia noto per essere il paese del famoso Don Camillo. «Da stamattina, il Crocifisso di Don Camillo è esposto all’esterno della chiesa di Brescello. Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza, faccia cessare l’epidemia su Brescello, l’Italia e il mondo intero!». Così ha pubblicato nelle scorse ore, attraverso la propria pagina Facebook, Evandro Gherardi, parroco locale, mostrando appunto ai fedeli di aver posizionato il crocifisso fuori dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria Nascente, nel paese dove si sono svolte le epiche vicende di Don Camillo e Peppone. Il gesto, per provare a contenere l’epidemia di coronavirus anche con la fede, in un periodo in cui ricordiamo le messe sono vietate per evitare possibili assembramenti, riporta subito al film del 1952 in cui Don Camillo parlava al crocifisso sull’altare della chiesa.
CROCIFISSO DI DON CAMILLO ESPOSTO A BRESCELLO: L’INIZIATIVA PIACE AI FEDELI
Un dialogo proficuo attraverso cui lo stesso Camillo ricevette dei saggi consigli, ma anche degli ammonimenti viste le sue note ire nei confronti del sindaco dello stesso Brescello, Peppone. Come sottolinea l’edizione online del Corriere della Sera, per la realizzazione del film, il crocifisso venne modificato con tre diverse espressioni sul viso del Cristo, inquadrate a seconda delle varie scene e soprattutto delle risposte che il profeta forniva ai dilemmi di Don Camillo. Nel corso degli anni, però, è sopravvissuta una sola versione, collocata poi in un lato della chiesa dopo che era stata benedetta. Chissà che da oggi tutti gli abitanti di Brescello non possano rivolgersi al “Cristo parlante”, imitando appunto Don Peppone, con una preghiera, chiedendo che tale epidemia, da ieri ufficialmente pandemia, possa iniziare a scemare. L’iniziativa del parroco è stata accolta in maniera positiva dai fedeli: «Grazie Do – hanno scritto su Facebook – ne abbiamo bisogno».