Le Crocs sono le calzature più vendute in epoca di pandemia da Coronavirus: ne parlano su Quartz, dove peraltro si dice che il dato è abbastanza sorprendente visto che, con le norme igieniche in vigore e la paura di essere contagiati, si pensava che fossero i calzini il genere di abbigliamento ad andare per la maggiore. Così non è: le Crocs, vale a dire i celeberrimi zoccoli in resina che tanto successo avevano avuto qualche tempo, hanno riguadagnato una posizione di élite sul mercato delle calzature. Inventate nel 2002 e nate ufficialmente come calzature da barca, le Crocs hanno poi fatto successo per la facilità nel lavarle e la resistenza agli odori: tanto che negli Stati Uniti questa categoria è l’unica ad essere cresciuta come vendite nel mese di marzo, in una generale diminuzione del 24% su tutto il mercato delle calzature. Resistono anche le infradito e le pantofole.
Le Crocs però stanno facendo successo anche perché sono le calzature che molti operatori sanitari, proprio per il fatto di essere leggere e facilmente lavabili con acqua fredda, indossano nel corso delle loro ore di lavoro. inevitabile dunque che gli zoccoli in resina (lo specifico tipo brevettato si chiama Croslite) nel periodo del Coronavirus abbiano avuto particolare successo: tanto che l’azienda ha deciso di donare 450 mila paia a medici e operatori sanitari sul territorio degli Stati Uniti, permettendo anche ai singoli lavoratori di ordinarle online. La donazione di Crocs peraltro terminerà solo quando saranno esaurite le scorte: un gran bel gesto in queste settimane confuse, il riconoscimento di come i medici stiano davvero facendo tantissimo per debellare la pandemia.
Tuttavia, nell’epoca di Coronavirus anche le persone “comuni” hanno scelto di tornare a comprare le Crocs: se nel resto del mondo la vendita è diminuita, a causa però del crollo sul mercato asiatico, negli Stati Uniti le vendite all’ingrosso sono aumentate del 27% e quelle di e-commerce del 14%. Si vende meno nei negozi ma questo è ovvio, essendo che da tempo i calzaturifici sono chiusi. Del resto le Crocs, si legge su Il Post, hanno sempre diviso il pubblico: sono il classico prodotto che “o lo ami o lo odi”, nella prima categoria ci sono tutte quelle persone che le acquistano per la loro praticità e comodità mentre nella seconda rientra chi le trovi brutte. L’azienda di fronte a questa obiezione ha giocato d’anticipo, e nell’attuale campagna pubblicitaria ha lanciato lo slogan “Come as you are”, che parafrasato potrebbe voler dire “saranno anche brutte ma sono utili”. Applausi anche a questo, del resto i numeri non mentono.