L’Italia ha avuto un crollo nel consumo di energia elettrica negli ultimi due mesi nettamente superiore a quello degli altri Paesi europei. Lo illustra una mappa interattiva visibile sul sito Internet di Bruegel (clicca qui per vederla), una organizzazione con sede a Bruxelles. Si tratta di un cosiddetto “think tank” sull’economia, un pensatoio che riunisce alcuni dei nomi più illustri dell’economia europea.
Tanto per fare un nome eccellente, basterebbe dire che Bruegel è presieduta da Jean-Claude Trichet, che è stato Governatore della Banca di Francia, Presidente della Banca Centrale Europea che ha lasciato poi a Mario Draghi e Presidente della Commissione Trilaterale, dove ha sostituito invece un altro italiano, Mario Monti.
Ebbene, questa organizzazione è andata a curiosare nei consumi di energia elettrica in Europa prima e dopo l’esplosione della pandemia di Coronavirus, scoprendo che è proprio l’Italia il Paese nel quale essi sono crollati in maniera più repentina. Insomma, siamo ai primi posti al mondo non solo per numero di morti, ma anche per le ripercussioni che il Coronavirus potrà avere sull’andamento dell’economia nazionale. Ne riferisce anche il Corriere della Sera, che commenta: “Siamo i peggiori del mondo per danni collaterali“, nell’articolo a firma Luca Rossi.
CROLLO CONSUMO ENERGIA ELETTRICA: I NUMERI
Le conseguenze del lockdown da Coronavirus sono rese evidenti proprio dal calo repentino nei consumi di energia elettrica. La mappa disegnata da Bruegel rappresenta il consumo di energia elettrica di tutti i Paesi nelle ultime nove settimane prima del 30 aprile, comparato con quello dello stesso periodo del 2019, aggiustato anche alle relative variazioni di temperatura. Quando un Paese è a più del 100% di energia, cioè consuma più che nel 2019, è colorato in verdino; man mano che il consumo scende passa a verde, marrone e poi amaranto.
A fine febbraio siamo quasi tutti verdini in Europa; all’inizio di marzo noi cominciamo a scendere, diventiamo verde scuro, meno 6% di consumo quando il Coronavirus iniziava a causare morte e anche stop alle attività; la settimana dopo, ecco il crollo: passiamo in brevissimo tempo all’amaranto. Siamo a meno 21%. Gli altri son sempre tutti verdi o verdini. Poi scendiamo a meno 28%, poi a meno 33%, poi a meno 29%, poi a meno 28%, poi finalmente diventiamo marroni, a meno 15,5% e rimaniamo lì. Uno potrebbe anche dire: è normale che sia così, anzi è anche doveroso per proteggere la salute. Vero, il problema è la differenza con gli altri Paesi europei.
La Germania ad esempio anche nei momenti peggiori non ha mai avuto un calo oltre il 10%; persino la Spagna, che di guai ne ha avuti non pochi, è scivolata al massimo fino al -23% per poi attestarsi a un -9% in queste ultimissime settimane. Il consumo di energia elettrica è l’indice della produzione industriale e della vitalità economica di un Paese, e l’Italia ha perso più di tutti.