Crollo delle nascite in Italia, il record continua ad essere negativo con un tasso di 1,2 figli a testa, sceso dall’1,5 ormai dal 1982. Un segno preoccupante che conferma l’emergenza da affrontare. IN Italia infatti siamo ai minimi rispetto agli altri paesi d’Europa, eppure rispetto a Francia e Germania, il governo pur riconoscendo che si tratta di una priorità, non ha proposto interventi o progetti concreti. Mentre in altre nazioni si sta cercando di invertire la tendenza con misure studiate appositamente per garantire il sostegno alle famiglie con figlie. La situazione analizzata dal professore, storico della demografia all‘Università La Cattolica Milano, Alessandro Rosina che intervistato dal quotidiano La Stampa, commenta i dati Istat affermando anche che è difficile essere ottimisti per il futuro: “il numero dei nuovi nati non fa che scendere dal 2013. L’Unione europea si sta preoccupando perché la media dei figli nell’area è scesa attorno a 1,5 figli per donna“.
E il problema ormai è diventato strutturale perchè: “La gente fa figli sono se ha la sicurezza di poter dare loro delle opportunità, e la mancanza di risorse crea sfiducia anche nelle istituzioni”. “Quello che è davvero preoccupante“, prosegue Rosina, è lo “scarto fra il numero di figli desiderati e quelli effettivamente nati: siamo in fondo alla classifica“. Mentre le statistiche mostrano che le famiglie italiane vorrebbero fare almeno due figli.
Allarme crollo nascite, Rosina: “Aumentare servizi per l’infanzia ed estendere benefici a figli dei migranti”
Alessandro Rosina docente universitario, ha commentato i dati sul crollo delle nascite in Italia, affermando che quello che manca è un intervento del governo che dia sostegno e garanzie alle famiglie.Prendendo l’esempio della Germania ad esempio,dove le misure economiche e sociali messe in campo per favorire la natalità stanno funzionando, dice: “Il sostegno economico e i servizi per l’infanzia vanno potenziati, e gli stessi benefici vanno estesi anche ai figli dei migranti, che contribuiscono ad aumentare i tassi“. Proprio sui migranti, il professore afferma che i flussi potrebbero aiutare a diminuire l’emergenza.
Però: ” Non basta far entrare più immigrati. I dati ci dicono che il tasso di natalità in Italia è in calo anche fra di loro: le politiche che mancano per i giovani italiani mancano ancora di più per gli stranieri“. Vanno poi aumentati anche gli asili nido, specialmente quelli di nuova costruzione, ma, aggiunge Rosina: “Non possiamo aspettare che si riempiano da soli, bisogna garantire qualità, altrimenti i genitori si affideranno ai nonni, o peggio, sceglieranno di non fare figli“.