CROLLO PALAZZO A RAVANUSA: IL BILANCIO PROVVISORIO
Inizia a delinearsi il drammatico bilancio del crollo del palazzo a Ravanusa: all’indomani della tragedia si contato quattro morti, cinque dispersi e soltanto due persone estratte vive. Queste ultime hanno riportato diverse fratture. “Non ci sono bambini tra le macerie”, ha affermato il sindaco della cittadina in provincia di Agrigento. A non essere stata ancora trovata è una donna al nono mese di gravidanza: avrebbe dovuto partorire mercoledì. L’esplosione, causata da una fuga di gas dalla rete di metano, ha coinvolto un totale di sette complessi residenziali, tanto che almeno cinquanta persone non possono rientrare nelle rispettive case.
Sul posto sono presenti innumerevoli squadre della Protezione Civile, provenienti da diverse zone della Sicilia, che stanno lavorando senza sosta. Le autorità locali hanno prontamente messo in sicurezza la zona. L’obiettivo, oltre al salvataggio dei residenti, è anche quello di comprendere le cause della tragedia. I vigili del fuoco non escludono alcuna ipotesi. La Procura di Agrigento ha aperto una inchiesta per disastro colposo a carico di ignoti. (Agg. di Chiara Ferrara)
CROLLO PALAZZO A RAVANUSA: SCENARIO DA GUERRA
Giungono aggiornamenti da Ravanusa, dove questa sera si è registrato il crollo di un palazzo di quattro piani a seguito dell’esplosione di un tubo del metanodotto cittadino e non di una bombola di gas come detto in un primo momento. Inoltre, gli immobili collassati o danneggiati sarebbero almeno tre: un intero quartiere nel centro del Comune è devastato. Purtroppo, lo scenario drammatico sembra essere prossimo a concretizzarsi: stando a quanto riferito dai soccorritori, ci sarebbero tra gli 8 e i 12 dispersi sotto le macerie, fra cui tre bambini e una coppia di giovani sposi, con la moglie incinta. Come riporta Rai News, “sono già partite da Palermo e da Catania squadre speciali Usar dei vigili del fuoco per la ricerca dei dispersi. Il boato che ha squarciato il silenzio di Ravanusa è avvenuto verso le 20.30 e la gente è scesa in strada impaurita”.
In un attimo, i cittadini del posto sono stati catapultati in una situazione da film dell’orrore: “Gli allarmi delle auto e di alcune abitazioni hanno cominciato a suonare – riporta la Rai –. Dagli edifici vicini sono scesi in strada gli abitanti terrorizzati che hanno visto le fiamme alte levarsi dalle macerie di una palazzina di quattro piani. Calcinacci, pezzi d’infisso e porte sono state scagliati a decine di metri dal luogo dell’esplosione”.
TRAGEDIA A RAVANUSA: BOMBOLA ESPLODE, PALAZZO CROLLA E SI INCENDIA
L’esplosione di una bombola del gas a Ravanusa, in provincia di Agrigento, ha provocato il crollo di una palazzina di quattro piani ed esiste la possibilità, al momento non ancora verificata, che vi siano persone rimaste intrappolate sotto le macerie. Un vero e proprio dramma quello che si è consumato nella serata di oggi, sabato 11 dicembre 2021, nella cittadina siciliana, con particolare riferimento all’area di via Galileo Galilei. Come riferiscono le testate giornalistiche locali, ma anche le agenzie stampa nazionali, stanno intervenendo tra le fiamme i vigili del fuoco di Canicattì, Agrigento e Licata, nel tentativo di sedare l’incendio divampato a seguito della deflagrazione.
Un passaggio, quest’ultimo, a dir poco fondamentale, dal momento che, soltanto quando questa operazione sarà esaurita, sarà possibile per le autorità andare alla ricerca di eventuali intrappolati sotto l’edificio collassato. I carabinieri locali e di Licata sono giunti a loro volta sul posto per contribuire alle operazioni di soccorso con la loro presenza.
CROLLO PALAZZO A RAVANUSA: DRAMMA IN PROVINCIA DI AGRIGENTO (VIDEO)
La tragica notizia del crollo di un palazzo a Ravanusa ha rapidamente fatto il giro del web per mezzo della diretta social diffusa dalla pagina Facebook “Ravanusa notizie e altro” e dal sindaco del Comune dell’Agrigentino, Carmelo D’Angelo. Quest’ultimo, camminando tra i resti della palazzina, ha domandato aiuto a tutti coloro che siano in grado di prestare soccorso a coloro in zona.
In particolare, le parole del primo cittadino sono state esattamente le seguenti: “Chiunque abbia autobotti e mezzi meccanici ci dia una mano. È un disastro“. L’auspicio è che, sotto le macerie, non vi siano persone intrappolate e schiacciate, così da poter parlare “solo” di enorme danno materiale, ma non umano.