E’ stata parzialmente riaperta l’autostrada A26 con una “bretella” a doppio senso di marcia, ma nel contempo, come scrive l’edizione di oggi de Il Secolo XIX, la procura di Genova ha di fatto dato un ultimatum ad Autostrade: bisogna mettere in sicurezza i ponti, altrimenti interverrà. Nel pomeriggio di ieri, fa sapere sempre il quotidiano ligure, i militari del nucleo Metropolitano della guardia di Finanza hanno effettuato delle perquisizioni negli uffici di Spea Engineering in merito ai documenti dei viadotti Fado e Pecetti dell’A26, di cui era stata disposta la chiusura perché considerati a rischio. Si vuole capire se le opere di manutenzione siano state effettuate a regola d’arte o meno. Intanto è nuovamente intervenuto il governatore della regione, Toti, che ha spiegato: «Ho chiesto a Mit e concessionari la liberazione di tutti i caselli della Liguria dai pedaggi. Poi ho chiesto che possiamo avvalerci di un advisor terzo per avere un parere sullo stato dei viadotti. Perché ad oggi non abbiamo certezza di quale è la situazione dei nostri viadotti. Vogliamo accesso libero per controlli terzi su viadotti. Mi aspetto una risposta di carattere legislativo dal governo – ha concluso – un piano straordinario con un’unità di missione che faccia capo a Regione Liguria con poteri straordinari su tutta la viabilità di questa regione». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
VIADOTTO A6: FRA 48 ORE POSSIBILE RIAPERTURA
Potrebbe riaprire dopodomani l’autostrada A6, chiusa obbligatoriamente dopo il crollo del viadotto Madonna del Monte. Come fanno sapere i vertici di Autofiori al prefetto di Savona, Antonio Cananà, e al presidente della provincia Pierangelo Olivieri, non è da escludere che già fra 48 ore le auto possano tornare a percorrere quel tratto fra Savona e Altare, ovviamente a senso unico alternato sulla carreggiata più vicina al mare, visto che l’altra è impraticabile per forze di cose. Il tutto è però strettamente legato al meteo, visto che per domani è attesa una nuova perturbazione con annessa allerta di colore arancione. Intanto è intervenuto nuovamente il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, in merito alla precedente chiusura dell’A26 presso i ponti Fado e Pecetti, sottolineando che è stato rilevato “un grave stato di degrado che consisteva in una mancanza di cemento che imponeva un controllo di sicurezza immediato per pericolo di rovina. Non ci sostituiamo a nessuno – ha aggiunto – casomai sollecitiamo gli interventi di competenza di altri”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CROLLO VIADOTTO A6, RIAPRE PARTE DELL’A26
Il Ponte Morandi sull’A10; il crollo del viadotto su A6 Torino-Genova; i falsi report e il rischio di crollo anche su alcuni viadotti dell’A26: la situazione del traffico in Liguria è un autentico bollettino di guerra e la notizia della riapertura del tratto chiuso ieri sera dalla Procura di Genova sull’A26 verso Gravellona Toce è solo un piccolo elemento positivo nel quadro di gravissima emergenza sicurezza e viabilità. Si rischia l’isolamento e il collasso completo dell’indotto ligure che tra porti, aeroporti e tir vede circolare una fetta importantissima di merci nel triangolo industriale ligure-toscano-piemontese. In attesa di prese di posizioni e decisioni del Governo nazionale e locale, c’è stato uno scambio di carreggiata che consentirà il transito su una corsia per ogni senso di marcia sull’A26: continuano le verifiche tecniche sui viadotti Fado e Pecetti, tornati “di moda” per l’inchiesta Morandi-bis sui falsi report di Aspi e ma soprattutto per il crollo del “Madonna del Monte” dovuto all’incombere della frana. La riapertura dell’A26 evita quantomeno l’isolamento attuale e il tilt traffico sull’A7 rimasta l’unica arteria funzionante a pieno regime ma impossibilitata ovviamente a contenere tir e auto in arrivo da Lombardia, Toscana, Piemonte, Liguria, Francia e Svizzera. Il Governatore Toti è una furia e anche poco fa ha ribadito: «Voglio una task force, voglio un tavolo che si riunisca a Genova, voglio ministri che vengano a Genova, stanziamenti straordinari di miliardi per questa regione e uno scudo legislativo che ci consenta di agire e tranquillizzare i cittadini ma soprattutto mettere in sicurezza l’asset più importante della logistica di questo Paese cioè i 4 porti della Liguria. E lo voglio oggi pomeriggio». La rabbia per Aspi e i controllo non effettuati su diversi viadotti oltre al Ponte Morandi ma anche lo stallo dei Governi nazionali precedenti che non hanno proseguito sul progetto Gronda (per lo stop del M5s, ndr) e su alternative che oggi sarebbero servite per evitare il semi-collasso della viabilità su tutta la Liguria. (agg. di Niccolò Magnani)
RIAPRE CORSIA SU A26
Nella notte la Procura di Genova aveva disposto la chiusura di un tratto della A26 a seguito del crollo del viadotto sull’A6 e dei pericoli emersi su altrettanti viadotti sulla Genova-Gravellona Toce: «La procura – ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi – ha riscontrato gravi ammaloramenti e abbiamo segnalato criticità sul ponte Fado in direzione Alessandria e sul Pecetti direzione Genova Ventimiglia sulla A26. Rappresentanti di Aspi hanno preso atto e sono intervenuti. La procura attende verifiche di sicurezza condotte dalla società concessionaria secondo le norme di legge». La chiusura di quel tratto tra l’allacciamento con l’autostrada A10 e lo svincolo di Masone, assieme alle contemporanee chiusure dell’A6 presso Savona e di altre strade di collegamento Liguria-Piemonte per la presenza di frane e pericoli, stanno rendendo il traffico da e verso Genova praticamente insostenibile. Novità arrivano però entro le 12 quando, su decisione della stessa Procura in collaborazione con l’Aspi, si è deciso di riaprire una corsia per ogni senso di marcia nel tratto segnalato come “pericoloso” ieri sera. «La direzione di Tronco di Genova – annuncia Autostrade per l’Italia – ha realizzato uno scambio di carreggiata per garantire una corsia di scorrimento per senso di marcia»; nel frattempo, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha convocato il concessionario Aspi per stabilire gli interventi urgenti per garantire la sicurezza e ripristinare la viabilità. (agg. di Niccolò Magnani)
LIGURIA IN GINOCCHIO: CAOS A6 E A26
Dopo il crollo del viadotto è stata disposta la chiusura immediata da parte di autostrade dell’A26, nel tratto che va da Masone all’allacciamento con l’A10. Una decisione, come scrive Fanpage, che è giunta subito dopo che la procura di Genova ha reso noti i risultati a seguito delle perizie effettuate sui ponti Fado Nord e Pecetti sud (uno dei due ponti era già finito negli incartamenti riguardanti l’inchiesta sui falsi report a seguito del crollo del Morandi). Previste pesanti ripercussioni sui cittadini liguri ed in particolare su quelli del capoluogo, come anticipato già da Paolo Emilio Signorini, il numero uno dell’Autorità portuale del Mar Ligure occidentale: “Il Porto di Genova in queste condizioni non può resistere più di una settimana”. Di fatto Genova risulta essere completamente isolata e Autostrade sta predisponendo dei percorsi alternativi per risolvere almeno in parte la situazione.
CROLLO VIADOTTO A6: IL COMMENTO DI BUCCI E DI TOTI
Il sindaco Marco Bucci, a riguardo, ha specificato “ci aspettiamo una situazione di emergenza per il traffico in città, abbiamo deciso una serie di misure con la premessa che potranno essere di giorno in giorno modificate a seconda di come evolveranno”. Fra le misure messe in atto, anche l’intensificazione del trasporto pubblico: “Abbiamo chiesto a Trenitalia – le parole sempre del primo cittadino di Genova – di fare lo stesso con le linee urbane tra Voltri e Nervi e in Valpolcevera oltre che sulla linea per Ovada. Chiedo a tutti i cittadini genovesi di utilizzare il più possibile il trasporto pubblico e vedremo cosa possiamo fare per facilitare questo utilizzo con Amt, domattina avremo riunione alle 7e30”. Tornando al viadotto crollato sull’A6, nella serata di ieri si era espresso nuovamente il governatore della regione, Giovanni Toti, che aveva commentato l’episodio con parole dure: “Siamo in guerra, siamo in emergenza, siamo a Stalingrado: il governo si deve far carico, da oggi e fino al ripristino delle condizioni di normale vivibilità, di tutto quello che accade: trasporti, come è successo per il Morandi, dei terminal portuali se dovremo tenerli aperti di notte, dell’intervento del Genio Militare, di tutto perchè siamo in una vera situazione di emergenza. Le istituzioni locali possono metterci una toppa ma non possiamo reggere questa situazione oltre una settimana. E non può reggerla il Paese”.