Gazprom guarda avanti e vuole ‘riconquistare’ l’Alaska, un tempo russa e attuale stato americano governato da Sarah Palin, scelta da John McCain come vice nella corsa alla Casa Bianca. E guardando al futuro prossimo, il colosso dell’oro blu ha messo in moto una missione in grande stile sul posto. Pragmatismo di business sulla scia della storia, dell’energia, ma anche delle elezioni americane ormai incombenti. «Le condizioni di lavoro nelle aree tradizionali di attività produttive Gazprom e in quelle in Alaska sono quasi identiche» si rende noto da Mosca. E dall’esplorazione alla messa in opera di gasdotti «la cooperazione scientifica e tecnologica in questo settore ha grandi prospettive», apprende Apcom dal gruppo.



Oggi il metano russo costa caro. Ma nel 1867 la terra dello zar era più a buon mercato e gli Stati Uniti acquistarono l’Alaska dalla Russia per 7,2 milioni di dollari (circa 5 dollari per kmq). I tempi cambiano e adesso Washington ha bisogno di Mosca per l’energia. Per ‘scaldare’ e far funzionare anche il 49esimo stato. Oltre al supporto necessario per sfruttare le sue risorse naturali. E il colosso dell’oro blu russo è in prima linea: per garantire nuove fonti sta sviluppando in particolare il giacimento di Shtokman (Artico), da dove il gas naturale condensato potrebbe essere inviato proprio agli Usa.



Gazprom come noto non ‘dorme all’umido’ e a pochi giorni dall’Alaska Day (18 ottobre) una delegazione è giunta sul suolo, che un tempo fu di Mosca. Tutti presenti, dal numero uno di Gazprom Aleksei Miller, ai suoi vice Valery Golubev, Aleksandr Medvedev, Mikhail Sereda, Sergei Khomyakov, e i membri del consiglio di amministrazione Viktor Ilyushin, Vasily Podyuk, Vlada Rusakova, nonché capo del Dipartimento di trasporto, stoccaggio sotterraneo del gas Oleg Aksyutin e il direttore di Yamalgazinvest, Leonid Chugunov.

Insomma, la squadra delle grandissime occasioni in casa della vice di MacCain. Per l’occasione un seminario scientifico sul tema Esperienze in progetti di sfruttamento e trasporto in nell’Estremo Nord: la tecnologia, l’ecologia, la responsabilità sociale ha visto partecipare i rappresentanti del Dipartimento delle Risorse Naturali dell’Alaska Tom Irwin, Marty Rutherford e Kevin Banks. Oltre al CEO di ConocoPhillips James Mulva. Come aveva già ampiamente chiarito il presidente di Gazprom Export Aleksandr Medvedev, il colosso russo intende diventare un fornitore significativo per gli Usa. Non a caso alla fine del 2006 lo stesso manager aveva compiuto un ampio giro negli Usa. Operazione destinata a migliorare l’immagine del colosso dell’oro blu negli Stati Uniti. Parlando non solo di gas ma anche di sport, Medvedev aveva tenuto un discorso – storico – presso l’Harvard Business School. E si era impegnato pure in una partita di hockey amichevole tra un team sponsorizzato Gazprom con le ‘stelle’ dei Boston Bruins. E pure in Alaska c’è parecchio ghiaccio per ‘scivolare in porta’. Soprattutto nello stato governato dal possibile futuro vicepresidente Usa.