Con un articolo intitolato La festa delle zucche vuote il Vescovo di San Marino-Montefeltro ha invitato tutti, soprattutto i genitori, a riflettere su una manifestazione che sta sostituendo la festa di Tutti i Santi. «C’era una volta la festa di Ognissanti» si legge nell’articolo pubblicato sulla pagina della Diocesi , non si tratta dell’inizio di una favola, ma di una amara constatazione, la festa di Tutti i Santi che si celebra il primo novembre, se ne va in pensione sostituita da Halloween, una festa di origine pagana celebrata negli Stati Uniti, ora importata (a forza) anche da noi.
«Che c’è di male, si chiede qualcuno, se i bambini si divertono a mascherarsi e se ne vanno in giro a bussare alle porte delle case nella notte della vigilia di Ognissanti, intimando, a chi ha il coraggio di aprire: dolcetto o scherzetto? Apparentemente nulla», risponde il presule. Lo stesso fatto di trovarsi insieme a festeggiare, continua, «non è negativo in sé, anzi, risponde ad un bisogno propriamente umano, fare festa significa condividere la gioia di vivere e sentirsi parte di una comunità».
Tuttavia, il Vescovo invita a non sottovalutare che «Halloween è una festa totalmente estranea alla nostra tradizione e commercialmente imposta come moda”; e che “comunica, dietro le apparenze della festa e del divertimento lecito, un’idea della vita e della morte neopagane e anticristiane. Secondo una presunta tradizione aggiunge , nella notte di Ognissanti le zucche e le lanterne accese devono tenere lontani gli spiriti cattivi che vengono a farci visita per portarci con loro, cacciarli via vuol dire aver salva la vita, non è necessario far ricorso ad una salvezza che viene dall’alto. Offuscato dal rumore e dai colori della festa sottolinea , si può trovare un modo godereccio e superficiale di esorcizzare la morte, di tenerla lontana, dimenticarla, eliminarla dall’orizzonte della vita». Per questo monsignor Negri incoraggia ad «affrontare il tema della morte, soprattutto nei giorni in cui preghiamo per i nostri cari defunti, presentandola come segno evidente della fragilità dell’uomo e del suo bisogno di redenzione. La morte, per il cristiano, trova senso solo alla luce del mistero della resurrezione di Cristo e della sua promessa che la nostra vita non finirà spiega . Evitare questa fatica sostituendola con una superficiale evasione, può voler dire non solo censurare la morte, ma anche non prendere sul serio la vita. Non intendo demonizzare chi in questo periodo si diverte e fa festa, ma esortare tutti a vigilare su quanto accade attorno a noi e soprattutto su quanto viene proposto impunemente ai più piccoli», conclude infine.
Per un approfondimento del tema, la pagina della Diocesi di San Marino Montefeltro consiglia di leggere il libro: Damien Le Guay, La faccia nascosta di Halloween (Elledici, Torino 2004).