Bellezza ed efficienza: queste saranno le due direttive su cui si muoverà l’immane lavoro di rinnovo della città di Milano in vista dell’Expo 2015, che si svolgerà dal primo maggio al 31 ottobre 2015. La città ha una grande storia alle proprie spalle che deve essere valorizzata; ma ha anche un presente fatto di modernità e di produttività che ha bisogno di luoghi e di infrastrutture atte a valorizzare questo patrimonio.



Valorizzare la storia – Partiamo innanzitutto dalla storia di Milano e della Lombardia, che verrà messa a nuovo, incominciando dai vari musei e dalle grandi istituzioni culturali della città della Madonnina: la Scala, il Lirico, L’Arengario, gli Arcimboldi, la Pinacoteca di Brera, il Castello Sforzesco, Palazzo Reale. Tutti questi, e i molti altri luoghi della cultura milanese, ma non solo, avranno a disposizione risorse da utilizzare per valorizzarsi.



Spazi e infrastrutture – Poi c’è tutto il riammodernamento della città, per renderla pronta ad accogliere, anche a livello logistico, un grande movimento di gente proveniente da tutto il mondo. Per l’Esposizione Universale, sono infatti previsti 4,2 miliardi di euro come investimenti diretti, per l’area espositiva e le infrastrutture. Sorgerà un nuovo quartiere eco-sostenibile (Milano si vanta di avere un progetto a impatto ambientale zero) accanto a quello fieristico di Rho-Pero (inaugurato appena tre anni fa) e ad esso collegato. La nuova area, su circa 1,7 milioni di metri quadrati di terreno, di proprietà della Fondazione Fiera e del gruppo Cabassi, comprenderà verde e vie d’acqua e sarà un modello di riferimento per la riqualificazione complessiva di Milano. I cantieri per l’Expo porteranno 70 mila nuovi posti di lavoro. Anche grazie all’Expo, Milano promette, per il 2015, 11 milioni di metri quadrati di verde, sei linee di metropolitana (tre più di adesso), 120 chilometri di piste ciclabili, navigli navigabili, superamento dei più cruciali e difficili nodi viari, alta velocità ferroviaria con apposita stazione, una rete aeroportuale con Malpensa che, per quella data – dicono gli organizzatori – avrà risolto i suoi problemi. Infatti l’afflusso previsto è enorme: 120 Paesi espositori e 29 milioni di visitatori nei sei mesi, oltre 160 mila al giorno. Una gestione complessa che si avvarrà – viene garantito – anche dell’ opera migliaia di volontari delle tante associazioni.



Un nuovo volto per la città – Gli anni a venire vedranno dunque Milano sottoposta ad una grande trasformazione: i lavori per l’Expo cambieranno il volto alla città non meno comunque dei grandi progetti già avviati e, alcuni, già con i cantieri aperti. Basti ricordare che, al posto dei padiglioni della vecchia Fiera di Milano, sorgerà, su circa 360 mila metri quadrati, l’insediamento di Citylife (firmato dagli architetti Isozaki, Libeskind, Hadid, Maggiora) con le tre torri alte fino a 260 metri. Invece, nell’ area Garibaldi-Repubblica, è già aperto il cantiere per grattacieli, la nuova sede della Regione e la cosiddetta Città della Moda. Nella zona sud-est di Milano, la Risanamento spa di Luigi Zunino, su 1,2 milioni di metri quadri costruirà Milano Santa Giulia, quasi una città nella città, progettata dall’arch. Norman Forster. E lo stesso Zunino ha ingaggiato l’arch.Renzo Piano per ridisegnare l’area ex Falck di Sesto San Giovanni.