È attivo il numero verde 1500 del ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali che fornirà ai cittadini informazioni e consigli, dispensati da personale appositamente formato, per vivere meglio e più al sicuro dal caldo estivo. Il ministero, per far fronte al problema delle alte temperature che si registrano in questi giorni in tutta Italia, ha dato il via a questa campagna informativa in collaborazione con il Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie. Le categorie di persone al centro di questa iniziativa sono anziani, bambini, persone che soffrono di malattie cardiovascolari, medici di famiglia e badanti. Gli operatori telefonici sapranno indicare di volta in volta quali misure di prevenzione adottare, cosa fare in caso si verifichino problemi dovuti al caldo, oltre che indirizzarci ai servizi attivati da Regioni e Comuni di appartenenza.



Nella lunga lista dei consigli che ha in serbo il Ministero eccone alcuni  (i più conosciuti ma che vale sempre la pena ricordare): evitare di uscire di casa nelle ore più calde (dalle 11,00 alle 18,00), mangiare frutta e verdura fresche, evitare gli sbalzi eccessivi di temperatura o aria condizionata troppo troppo fredda (sufficienti 24-26 gradi) e vestirsi in modo leggero e comodo. Bere almeno due litri d’acqua al giorno anche quando non si sente sete: «Gli anziani, per un problema ormonale, perdono lo stimolo alla sete e non si rendono conto di non assumere abbastanza liquidi – dice il presidente di Federanziani, Roberto Messina – e dunque è fondamentale che familiari e conoscenti svolgano una vigilanza attiva, facendoli bere molto spesso». Da ultimo si invitano i cittadini a chiamare il proprio medico di famiglia in caso di malore oppure, se ci si sente male di notte, la guardia medica o il 118.



Già l’Ares 118 a Roma ha segnalato un aumento delle richieste di aiuto. Dalle 7 alle 16,30 sono state 1693 le telefonate giunte alla centrale operativa rispetto alle 1405 registrate martedì scorso, quando il caldo era ancora “nella norma”. L’incremento si avvicina quindi al 17%. Il 118 ha effettuato oggi 463 interventi contro i 398 di sette giorni fa. A Torino, benché non ci sia ancora allarme caldo, sta avvenendo la stessa cosa: al pronto soccorso degli ospedali si sono presentate persone, in particolare anziani, sofferenti per il clima afoso. A spiegare l’aumento del numero pazienti è anche la chiusura degli studi dei medici di base poiché oggi nel capoluogo piemontese si festeggia il patrono della città, San Giovanni. La Protezione civile della Regione Campania ha attivato il piano per il caldo inviando bollettini meteo all’assessorato alla Sanità della Regione e alle strutture ospedaliere della Campania come preavviso degli eventuali “ingorghi” che si formeranno nelle corsie ospedaliere: a causa delle elevate temperature già in questi giorni all’ospedale Cardarelli di Napoli si è registrato un aumento del 10-12% dei ricoveri per problemi respiratori, nei quali il caldo potrebbe avere una sua componente.



E il caldo estivo non accenna ad attenuarsi. Da Nord a Sud le temperature massime hanno superato abbondantemente i 30-35 gradi sfiorando, in alcuni casi, i 40. Il livello di rischio resterà alto anche nei prossimi due giorni: l’Arpa (agenzia regionale di protezione ambientale) avverte che domani l’indice del disagio bioclimatico estivo salità a 9 (contro l’8.7 di oggi) e dopodomani crescerà fino a 9.1. Secondo i dati contenuti nei bollettini del Sistema di sorveglianza del Dipartimento della Protezione Civile, saranno 11 su 26 le città che raggiungeranno il “livello 3” di allarme, quello che indica appunto «la presenza di ondate di calore con condizioni meteorologiche a rischio che persistono per tre o più giorni consecutivi» e contro le quali «é necessario adottare interventi di protezione mirati alla popolazione a rischio». Si tratta di Torino, Milano, Brescia, Bolzano Verona, Firenze, Perugia, Civitavecchia (dove è prevista per giovedì la temperatura record di 39 gradi), Roma, Rieti e Latina. Ma la situazione non è migliore nel resto dell’Italia: delle 26 città monitorare dal sistema, anche Bologna, Frosinone, Genova, Reggio Calabria e Trieste sono a rischio ondate di calore e raggiungeranno nelle prossime ore il “livello 2” di allerta. Una situazione che secondo gli i meteorologi si protarrà almeno fino all’inzio di luglio.