Scuola elementare XXI aprile di Bologna: va in scena l’occupazione fatta dai bambini. O meglio, l’occupazione dei genitori, che (altri giudicheranno con quale senso di responsabilità) hanno deciso di coinvolgere i loro bambini nell’iniziativa di protesta. Tutti a nanna, in palestra. Non è uno scherzo, è – purtroppo – cronaca. Difficile sapere cosa ne capiscano i bambini di maestro unico e di riforma Gelmini, ma anche loro sono stati coinvolti in una protesta perché «non sia distrutta la scuola che i nostri figli hanno già e che funziona». Come a gennaio del 2004, quando ministro era la Moratti e furono occupate, sempre a Bologna, le scuole Fortuzzi. Il tutto in vista della manifestazione di domani: il corteo, con treni già organizzati anche dalle scuole della provincia, partirà alle 17.30 da piazza XX Settembre, percorrerà via dell’Indipendenza e arriverà in piazza Nettuno. Una manifestazione a cui hanno già aderito il centro sinistra (Pd regionale, Prc, socialisti, Pdci e sinistra democratica) e i sindacati (Cobas, Cub-Rdb, Cgil e Cisl).
Per lanciare un segnale forte, dunque, alle scuole XXI Aprile maestri e genitori hanno deciso di rimanere a scuola dopo l’orario di lezione, dalle 16.30 del pomeriggio, e di notte sino al giorno del corteo. Per accendere i riflettori non «solo sull’Alitalia, ma anche sulla scuola». Lo striscione davanti ai cancelli recita: «Scuola XXI Aprile occupata, in assemblea permanente contro la scuola a 24 ore, contro il maestro unico». «Non è un’occupazione vera e propria, ma un’assemblea permanente aperta a tutti: a chi non ha capito gli effetti del decreto ma anche a chi difende il maestro unico, per un momento di informazione e di confronto», spiegano i promotori.
Il preside Stefano Mari ha inviato un’informativa agli assessori di Comune e Provincia, all’ufficio scolastico provinciale e regionale, alla prefettura e alla questura. Gli agenti della Digos sono passati nel pomeriggio. «Ho assicurato loro che non c’era nessuna interruzione del servizio», spiega Mari parlando di autogestione della scuola.