Il ministro dell’Interno Roberto Maroni non ha dubbi: «È una giornata da incorniciare nella lotta dello Stato alla camorra», ha sottolineato il titolare del Viminale in un’intervista da Maurizio Belpietro per il programma Panorama del giorno, commentando i 107 arresti di presunti camorristi tra cui gli accusati della strage di Castel Volturno.
L’operazione è stata portata a termine con un coordinamento tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, ha spiegato il ministro, ricordando: «Avevamo promesso di intervenire e di dare un colpo durissimo alla camorra». Ai 400 uomini delle forze dell’ordine già nel casertano, si aggiungeranno sabato 500 militari per «mantenere la pressione sul territorio sino a quando la guerra alla camorra non sarà vinta».



Nel corso dell’operazione sono stati impiegati circa 500 uomini della squadra mobile di Caserta, Napoli, Benevento, Avellino, Salerno, Latina, Campobasso, Isernia, Frosinone e dei reparti prevenzione di 13 Regioni: Campania, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Aosta, Lucania, Salento, Sicilia, Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Calabria.
Delle 107 ordinanze di custodia cautelare, 76 sono state notificate in varie carceri italiane ad altrettante persone ritenute capi o gregari delle varie fazioni del clan camorristico dei Casalesi. Tra le 26 persone arrestate c’è anche Giuseppina Nappa, accusata di ricettazione, moglie di Francesco Schiavone detto Sandokan, in carcere da dieci anni e ritenuto a capo dell’organizzazione. Arrestato anche un avvocato di Casal di Principe, Mario Natale, accusato anche di estorsione.



In manette Alessandro Cirillo detto “O sergente”, Giovanni Letizia alias “O zuoppo” e Oreste Spagnuolo, tutti e tre ex facente parte della fazione di Francesco Bidognetti detto “Cicciotto ‘e mezzanotte”. I tre sono stati scoperti in tre diverse villette sul litorale Flegreo, tra Quarto e Licola. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche due kalashnikov e due pistole 9×21. Secondo i primi accertamenti potrebbero essere proprio le armi utilizzate per la strage di immigrati e per l’uccisione di Antonio Celiento, il titolare della sala giochi ucciso a Baia Verde.



Le ordinanze di sequestro preventivo eseguite dall Gdf – spiega il maggiore Alfredo Falchetti del nucleo di polizia tributaria di Napoli – hanno riguardato 165 soggetti, e i beni sequestrati, tra Campania, basso Lazio e Toscana superano il valore di 100 milioni di euro. Tra i beni oggetto di sequestro si contano 48 società, 68 ditte individuali, 148 auto di lusso tra cui Ferrari, Porsche e Maserati, 13 cavalli e 134 immobili vari tra ville ed appartamenti.