Urlano, strepitano, manifestano, protestano. Slogan contro la polizia e il ministro Gelmini. «Più cultura!» dicono, ma poi immancabile arriva una bestemmia. Piovono insulti osceni diretti alle forze dell’ordine, impassibili. Sembra quasi di vedere lo sguardo disincantato di Pasolini che rimprovera i dimostranti di Valle Giulia. La maggior parte dei contestatori figli di papà con scarpe firmate e kefiah al collo e, dall’altra parte i veri proletari che prendono uno stipendio da fame, rischiano la vita e per di più sono costretti a subirsi gli insulti di quattro adolescenti viziati e brufolosi. Ma si sa, loro si battono per la cultura. Si vede. Il tutto accade in un luogo che la maggior parte dei cosiddetti studenti molto probabilmente non sa nemmeno cosa sia, la piazza mercanti di Milano.