Alla manifestazione organizzata dai centri sociali svoltasi a Roma nel quartiere di Torpignattara per chiedere verità e giustizia sul caso di Stefano Cucchi non sono mancati momenti di tensione, poi sfociati in veri e propri scontri con la polizia.
Il ragazzo è morto a seguito di quelle che sembrano percosse subite durante la detenzione e a causa di cure che, secondo i sospetti di famiglia e amici, non sarebbero state adeguate. Da qui la battaglia per la verità della famiglia e la manifestazione di ieri di cui si è però perso il controllo.
Quando il corteo ha tentato di raggiungere via Ciro da urbino, dove Stefano viveva sono cominciati gli scontri. Scene di guerriglia urbana con assalti ai blindati della polizia, lanci di bottiglie e cassonetti incendiati – da una parte -, cariche e lanci di lacrimogeni dall’altra.
La famiglia ha subito preso le distanze da quanto successo e già prima del corteo aveva chiesto compostezza. La sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, ha dichiarato “Mio fratello non è un eroe ma una vittima – ha aggiunto Ilaria – ma questo non giustifica quello che gli è accaduto e perciò chiediamo giustizia. Nonostante gli sbagli e le fragilità non meritava di finire così in solitudine la sua breve vita. Quello che chiediamo è che altre persone non debbano passare quello che ha passato Stefano”.