Riportiamo l’ultimo messaggio pubblicato da Antonio Socci sul suo sito. Rinnoviamo anche l’invito alla preghiera per sua figlia Caterina affinché si risvegli dal coma in cui si trova dal 12 settembre.
“Avendo volto lo sguardo verso quel lato, vidi la Santissima Vergine all’altezza del quadro di san Giuseppe. La sua statura era media e la sua bellezza tale che mi è impossibile descriverla”. Così suor Caterina Labouré parlando delle apparizioni del 1830. Tutti i veggenti di tutte le apparizioni concordano sulla straordinaria bellezza della giovane Donna che appare loro.
Una bellezza che – dicono – è infinitamente superiore a quella di qualsiasi bellissima ragazza che si conosca e che – pure sui mass media, oggi – venga celebrata come bellissima. Evidentemente la bellezza della giovane Madre di Gesù (che appare sempre giovane, perché partecipa all’eterna giovinezza di Dio: così saremo anche noi, una volta risorti nell’eternità) deve avere un significato importante e preciso.
Nel libro “Mistero Medjugorije” feci un capitolo con questo titolo: “Come fai ad essere così bella?”. Questa era la prima pagina:
«Ma com’è lei? Che aspetto ha la giovane donna che dal 1981 appare a Medjugorje? E come si comporta, quale temperamento rivela, qual è il suo modo di parlare e di guardare, di pregare e di cantare, di abbracciare e di piangere, di sorridere e (quasi) di danzare per la felicità?
Le descrizioni dei sei veggenti sono univoche. “La Madonna si presenta come una meravigliosa ragazza di circa vent’anni”, alta (attorno a) 1 metro e 70, un fisico slanciato, capelli neri e ondulati, ha occhi spiccatamente azzurri (“di un azzurro straordinario, mai visto prima”), sopracciglia delicate, normali, nere.
Ha il volto regolare, leggermente rosato su zigomi e guance (forse quando sorride appaiono impercettibili fossette ai lati delle labbra), naso piccolo, bello e proporzionato.
Non è sempre sorridente, ma è come se il suo sorriso restasse ogni istante “sotto pelle”, perché traspare continuamente in lei “una beatitudine indescrivibile”. C’è “una luce che l’accompagna sempre”, che la illumina e che emana da lei.
Tutti i sei veggenti concordano su un giudizio: è la creatura più bella che abbiano mai visto. E’ abbacinante (come risulta evidente a chiunque guardi i ragazzi mentre sono incantati di fronte a lei).
La forza di attrazione del suo volto annulla ogni altra cosa, percezione o interesse, cosicché i ragazzi fin dai primi giorni erano preoccupati solo di non poterla vedere più, che non apparisse più; e superavano qualsiasi minaccia o ostacolo pur di rivederla.
“Ci siamo in un certo senso innamorati di lei – racconta Marija -, specialmente all’inizio non dico che eravamo dipendenti, tuttavia, la bellezza del suo viso e la sua voce quando parlava ci attiravano”.
Degli occhi di questa giovane ragazza di Nazaret, in particolare, Jakov dice: “non basta dire che sono azzurri”. Il fatto è che “nei suoi occhi si vede tutta la bellezza che la Madonna può trasmettere, tutta la bontà di una madre, tutto l’amore di una madre, tutto ciò che di bello una madre desidera per suo figlio”.
È lo sguardo della ragazza che fu madre di Gesù. Uno splendido endecasillabo di Dante dice che sono “gli occhi da Dio diletti e venerati” (Par. XXXIII, 40). Gli occhi di cui Dio stesso si è innamorato, gli occhi che Gesù bambino ha guardato, incantato. Ma la bellezza di quegli occhi splende di santità.
Un giorno Jakov gli ha chiesto: “come fai ad essere così bella?”. Lei ha risposto col suo sorriso: “Sono bella perché amo. Anche voi, figli miei, se volete essere belli, amate!”.
Infatti “quando pregate voi siete molto più belli”, perché si diventa colui che si guarda con amore (infatti, dice la Madonna, “la preghiera è ciò che il cuore umano desidera”, 25.11.1994)».
Ecco, nella festa dell’Immacolata Concezione, possiamo davvero pensare alle parole di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”. E noi, mendicanti della bellezza, assetati dei suoi occhi buoni e delle sue consolazioni, abbiamo l’immenso privilegio di essere da lei confortati, abbracciati, carezzati, guariti…
Questo essere suoi figli ci spalanca davanti un grande compito… Trascrivo qui sotto la “Solenne Consacrazione all’Immacolata” scritta da san Massimiliano Kolbe. È suggestivo leggerla oggi, festa dell’Immacolata Concezione, pensando alla vita e alla morte di questo grande innamorato di Maria:
O Immacolata,
Regina del cielo e della Terra, rifugio dei peccatori e madre nostra amorosissima, cui Dio volle affidare l’intera economia della misericordia, io, indegno peccatore, mi prostro ai tuoi piedi, supplicandoti umilmente di volermi accettare tutto e completamente come cosa e proprietà tua e di fare ciò che ti piace di me e di tutte le facoltà della mia anima e del mio corpo, di tutta la mia vita, morte ed eternità.
Disponi pure, se vuoi, di tutto me stesso, senza alcuna riserva, per compiere ciò che è stato detto di te:”Ella ti schiaccerà il capo” (Gn 3,15) come pure:”Tu sola hai distrutto tutte le eresie del mondo intero”, affinché nelle tue mani immacolate e misericordiosissime io divenga uno strumento utile per innestare e incrementare il più fortemente possibile la tua gloria in tante anime smarrite e indifferenti e per estendere in tal modo, quanto più possibile, il benedetto Regno del ss.Cuore di Gesù.
Dove tu entri, infatti, ottieni la grazia della conversione e santificazione, poiché ogni grazia scorre, attraverso le tue mani, dal cuore dolcissimo di Gesù fino a noi.
Concedimi di lodarti o Vergine Santissima. Dammi forza contro i tuoi nemici.
Amen