Un bambino biondo, poco più di tre anni, si libera dall’abbraccio del papà e va a posare un mazzo di fiori bianchi dinanzi a quell’altarino improvvisato – fatto di foto, candele, palloncini e manifesti – che da giorni incornicia l’ingresso della casa di cura La Quiete, dove ieri sera, dopo 17 anni vissuti in stato vegetativo persistente, si è spenta Eluana Englaro. Il bambino torna dai genitori; una preghiera in silenzio e poi vanno via tutti e tre.
Pochi minuti ed un signore in giacca e cravatta scende dalla sua auto: anche lui posa una rosa davanti all’altarino, sosta un attimo, risale in auto e se ne va. Dopo tanto clamore, il silenzio. Ed i gesti semplici della gente che – quasi ad allontanare le tante, troppe polemiche che hanno accompagnato questa drammatica vicenda – oggi Eluana vuole salutarla così: con un fiore ed un attimo di raccoglimento. Davanti alla casa di cura, che ha visto le ultime ore di vita di Eluana Englaro, è un mesto via vai di persone, nonostante la pioggia insistente.
Arriva una coppia di anziani, che attacca al muro un manifestino con una scritta: «Eluana, amo il tuo silenzio che non mi lascia andare via». Poi una studentessa con lo zaino in spalla; anche lei si ferma un attimo ed accende una piccola candela rossa. Nessuno, oggi, ha voglia di parlare, commentare, intavolare complesse discussioni sul significato della vita.
Oggi le persone rispondono quasi infastidite alle domande dei cronisti: «Vogliamo solo salutarla». Eppure, ieri sera, Eluana se ne è andata tra le polemiche e tanto rumore. Tra gente che, fuori dalla casa di cura, dibatteva accesamente se fosse giusto o no lo stop alla nutrizione artificiale; tra manifestazioni contrapposte che animavano le piazze della città; tra striscioni ‘pro’ o ‘contro’ la scelta di Peppino Englaro ben in mostra – uno di fronte all’altro – sui due lati della strada all’ingresso della clinica. Se ne è andata tra gli applausi di alcuni, che volevano così sottolineare la sua riacquistata libertà e le lacrime di altri che ne piangevano la fine. Se ne è andata mentre infuriava in parlamento il dibattito politico sul suo caso e tra i dubbi di chi, tra i medici, la voleva ancora viva, legata alle macchine, e che ora chiede accertamenti immediati per chiarire le cause del suo decesso. Una storia sotto i riflettori, fino al suo epilogo. Dopo tanto chiasso, però, oggi la gente ha scelto, finalmente, di regalare ad Eluana un po’ di silenzio.