Nella foresta di cantieri, che affollano in questi ultimi mesi Milano, si stenta a comprendere quali siano le opere legate all’Expo 2015 e quali no. Una cosa è certa, il traffico è congestionato come non mai e il cittadino, che per ora vede crescere, in tutti i sensi, soltanto la magnifica torre della nuova sede della Regione Lombardia, si augura che tanti sacrifizi non siano vani. Mentre la “talpa” della linea 5 della metropolitana continua a scavare imperterrita (se non arriveranno per tempo i fondi per la quarta, Milano rischierà di essere la prima e l’unica città al mondo a disporre di metro 1, 2, 3 e …5!), si aspetta l’avvio dei cantieri per le altre due ferrovie sotterranee entro fine 2009.
Il triangolo “Isola, Porta Nuova e Garibaldi” è tutto in fermento e, quasi ogni secondo, attraversato da grossi camion che scaricano o portano via tonnellate di materiali. Per il momento soltanto gigantesche voragini sostituiscono il tanto rimpianto, solo da alcuni milanesi, “Parco di Gioia”. Forse perché in realtà non è mai stato tale, e da trent’anni ha rappresentato un luogo di squallore dove cresceva erba verdognola e trascurata, l’altra parte della cittadinanza, quella favorevole, vede di buon occhio l’incessante lavorio intorno alla zona. Tra l’altro sono previsti circa 200.000 metri quadrati di verde, questo sì curato, che spazierà fra le nuove torri del progetto. Ma, ribadiamo, per ora è tutto, o quasi, sulla carta. Il tempo passa, l’amministrazione è indecisa, i fondi arrivano a singhiozzo e chi fra i milanesi è più preda dell’ansia ormai dispera di vedere la propria città rimessa a lucido per tempo prospettando fra vergogna e rabbia l’ennesima figuraccia che il nostro Paese farà di fronte agli efficientissimi, e anche un po’ barbosi, compari europei. Di questo avviso non sembra però essere Roberto Formigoni: «entro il settembre del 2014 intendiamo ultimare tutte le opere relative all’Expo. Stiamo rispettando il cronoprogramma e nessuna opera è a rischio». Così parlò il presidente al termine del Tavolo Lombardia che ha in carico la realizzazione delle opere per l’Expo del 2015.
Formigoni ha anche spiegato che con l’assicurazione data dal sottosegretario all’economia Luigi Casero sul finanziamento di tutte le opere «il programma dell’Expo è interamente confermato e non è necessaria una revisione al ribasso».
Speriamo bene!