“Coraggio”, “giustizia” e “solidarietà” di fronte al terremoto, per “costruire uniti il futuro”. Li suggerisce il papa, nel primo degli auguri di Pasqua in 63 lingue rivolti in mondovisione dalla loggia delle benedizioni di San Pietro, davanti a più di centomila persone.
Il primo augurio è per tradizione in italiano, ma con negli occhi la distruzione causata dal sisma in Abruzzo oggi Benedetto XVI non ha usato espressioni formali e si è rivolto a “uomini e donne d’Italia, in particolare – ha detto – a quanti soffrono a causa del terremoto”. “Il Cristo risuscitato – ha aggiunto – guidi tutti su sentieri di giustizia, di solidarietà, di pace e ispiri a ciascuno la saggezza e il coraggio necessari per proseguire uniti nella costruzione di un futuro aperto alla speranza”. Le sue parole sono state accolte da un lungo applauso.
Benedetto XVI segue gli sviluppi del sisma dalla prima scossa ed ha in programma una visita tra i terremotati, che comunque non si svolgerà la prossima settimana: i dettagli organizzativi sono allo studio e tra le date in esame c’é il primo maggio. Purtroppo le persone resteranno a lungo nelle tendopoli e negli alloggi di emergenza e a lungo ci sarà bisogno di vicinanza e di tenere desta l’attenzione sulle necessità dei sopravvissuti. La visita del papa aiuterà anche in questo.
Intanto pontefice e Chiesa manifestano concretamente appoggio e solidarietà. Papa Ratzinger ha delegato a rappresentarlo ai funerali di Stato delle vittime il segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone e ha affidato al suo segretario mons. Georg Gaenswein un messaggio di vicinanza e sostegno letto all’inizio delle esequie. Al vescovo mons. Giuseppe Molinari ha fatto recapitare una significativa somma in danaro, paramenti e calici da messa e 500 uova di Pasqua per i bambini, consegnate dai gendarmi e vigili del fuoco vaticani.
Questo pomeriggio Benedetto XVI andrà a Castel Gandolfo per alcuni giorni di riposo dopo la maratona della settimana santa, una serie di riti lunghi e impegnativi ben sopportati dall’82enne pontefice. Questa mattina è sembrato un po’ stanco; quando è salito sulla loggia delle benedizioni stava inciampando nel gradino, ed è stato prontamente sostenuto dal suo cerimoniere, mons. Guido Marini.