Riaffermano i valori fondanti di solidarietà e sobrietà. Incontrando il presidente della Repubblica, primo incontro del genere, sottolineano la vicinanza di questi con i valori alla base della Carta costituzionale. E ricevono dal Papa una benedizione e un nuovo impulso ad andare avanti sulla strada della regola di San Francesco, patrono di Italia, per essere soprattutto esempio per i giovani.



Compiono 800 anni i Francescani nati dalla predicazione di San Francesco che mosse i suoi primi passi da Assisi 8 secoli fa e ora, riunitisi per il capitolo delle Stuoie, incontro mondiale di tutti i francescani organizzato sulla falsariga di quello che il Santo di Assisi promosse nel 1209, celebrano il messaggio di pace, solidarietà e fratellanza lanciato dal santo e diffusosi nel mondo. Senza dimenticare, nei giorni in cui l’Italia soffre per i gravi danni umani e materiali provocati dal terremoto abruzzese, di rinnovare il loro impegno a servizio degli altri. Più di 650 mila sono i membri della famiglia francescana nel mondo, sparsi in 110 nazioni. 35 mila i frati radunati a Roma per il Capitolo delle Stuoie svoltosi dal 15 al 18 aprile. Di questi, 6 mila operano in Italia con 980 comunità religiose, 400 giovani in formazione, 380 parrocchie.



Numeri che hanno indotto Napolitano, ricevendo una delegazione di francescani nella tenuta di Castelporziano, a rivolgere loro un segno di apprezzamento. L’Italia, ha detto, “ha bisogno della presenza, dell’opera e dell’impegno” dei Francescani “a portare avanti i valori” di pace e solidarietà che “anche nel nostro Paese devono essere continuamente rinnovati e trasmessi”. “Vorrei sottolineare – ha aggiunto – il valore del vostro attaccamento all’Italia. Voi siete profondamente legati a questa terra e a questo popolo e portate il vostro grande messaggio di cui c’é più che mai bisogno”.



Benedetto XVI ha accolto la famiglia francescana questa mattina a Castel Gandolfo a conclusione del Capitolo delle Stuoie, con grande calore. Dopo aver lodato l’operato dei frati seguaci di San Francesco, il Papa ha ricordato che quello che oggi è il patrono di Italia non scelse solo il vangelo come regola di vita, ma si fece egli stesso “vangelo vivente”, capace di attrarre a sé “uomini e donne di ogni tempo” e specialmente i giovani, “che preferiscono la radicalità alle mezze misure”.

I francescani da parte loro, hanno ricordato come per il Santo delle Genti fosse fondamentale la continua ricerca del dialogo con tutti e l’impegno ad accogliere la diversità come una ricchezza che l’altro ci offre, oltre che il mettersi la servizio gli uni degli altri. Così hanno assicurato a Giorgio Napolitano un impegno forte, spirituale e materiale, a sostegno dei terremotati d’Abruzzo e la loro vicinanza a tutti gli italiani, nel segno dei valori del santo patrono della nazione che “sono anche alla base della carta costituzionale”.