La proposta del ministro Tremonti ha sollevato un vespaio. Non è una buona idea?
RISPONDE
Giorgio Vittadini
Presidente della Fondazione per la sussidiarietà
Il 5 per mille è legge in controtendenza: prevede che sia il cittadino a decidere a quale soggetto del privato sociale di pubblica utilità debba andare parte delle sue tasse; mentre di solito è lo Stato che preleva fondi ai cittadini per poi usarli per i servizi.
Il principio base del 5 per mille è la sussidiarietà, che valorizza le potenzialità di ogni persona, per rispondere ai propri bisogni. Va ricordato che i destinatari del 5 per mille svolgono attività sociali, sanitarie, assistenziali e proprio per il terremoto sono stati i primi ad accorrere. Vi fanno parte realtà di Protezione civile, il Banco alimentare, le Misericordie, la Caritas, l’Associazione nazionale alpini, la Croce Rossa…
Perciò, destinare centralmente il 5 per mille alla ricostruzione post sismica è contraddittorio. Il 5 per mille è e deve restare a disposizione delle opere che rappresentano la creatività di un popolo educato a rispondere liberamente ai bisogni che emergono.