Uno “sfortunato tentativo”, un’occasione persa per un salto di qualità negli arrembaggi: così il capo del gruppo di pirati somali commenta oggi il fallito assalto alla nave da crociera Msc Melody con 1.500 persone a bordo, assalto respinto dagli uomini della sicurezza a bordo.

“Purtroppo, per ragioni tecniche non siamo riusciti a prendere la nave”, dice il leader Mohammed Muse in una breve intervista telefonica con la France Presse dal rifugio dei pirati a Ely, circa 800 chilometri a nord di Mogadiscio. “Sapevamo bene che la cattura di un’imbarcazione così grande avrebbe rappresentato una nuova tappa per la pirateria al largo delle coste somale. Ma sfortunatamente loro (l’equipaggio della Melody, ndr) hanno utilizzato delle buone tecniche e non siamo potuti montare a bordo”, ha detto Muse, aggiungendo che “non era la prima volta che attaccavamo questo tipo di nave e (ieri notte) eravamo quasi riusciti a catturarla. L’abbiamo tempestata di proiettili”.



Dall’attacco dei pirati la Melody, in viaggio verso le Seychelles, ha riportato solo lievi danni: alcuni buchi sulla scafo, qualche vetrata rotta, una scialuppa di salvataggio colpita.

A sopraffare i pirati, oltre alla pronta reazione degli uomini israeliani della sicurezza a bordo, che hanno usato armi e idranti, anche le imponenti dimensioni della nave da crociera italiana, con la murata dello scafo che si erge a decine di metri dall’acqua. “L’imbarcazione era troppo imponente – dice ancora il capo dei pirati – e nell’assalto era coinvolta solo una decina di pirati. Abbiamo dovuto finalmente desistere dopo 30 minuti”.



A bordo della Msc Melody ci sono 991 passeggeri e 536 membri dell’equipaggio. In totale ci sono 134 italiani, 39 dei quali turisti. Al momento dell’attacco la nave si trovava a 180 miglia a nord di Port Victoria, capitale dell’arcipelago delle Seychelles. Ora è in trasferimento verso dal Sudafrica in Italia il 7 maggio prossimo, con tappa nel porto di Napoli e sbarco a Genova il giorno seguente. Era partita il 17 aprile scorso da Durban.

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