Il bilancio, provvisorio e drammatico, è di circa 150 morti, di cui 98 sono stati certamente identificati, e di 1500 feriti. Un bilancio che, nel corso della giornata di ieri, ha continuato purtroppo ad aggravarsi. La riunione del Consiglio dei ministri di ieri sera ha messo a disposizione del commissario delegato Guido Bertolaso 30 milioni di euro di pronto utilizzo, mentre altri fondi, si parla di alcune centinaia di milioni, verranno finanziati dall’Europa attingendo ai fondi strutturali per le catastrofi. Nel frattempo, sul posto, a L’Aquila come nei paesi più colpiti, ad Onna per esempio, dove sono pochi gli edifici rimasti in piedi, a Villa Sant’Angelo, San Demetrio, Pizzoli, Poggio Picenza, Rocca di Mezzo, Paganica, si continua a scavare senza tregua, cercando di strappare alle macerie il maggior numero possibile di persone ancora vive.
«Il governo ha fatto un rapido esame della situazione e ha deciso un primo provvedimento straordinario tempestivo stanziamento – dice a ilsussidario.net il sottosegretario all’Interno Michelino Davico – ma in una prossima riunione, dopodomani, sarà varato un provvedimento ad hoc, contenente “risorse strutturali”. Stiamo facendo davvero tutto il possibile». Parla in modo accorato, Davico, raggiunto al telefono in tarda serata, a Consiglio dei ministri appena concluso. «La situazione è monitorata di ora in ora. Ci sono sicuramente – spiega il sottosegretario – ancora molti dispersi. Si sta facendo il possibile senza ricorrere a mezzi meccanici, per evitare di compromettere la vita di chi è ancora sotto le macerie».
La prima preoccupazione del governo è per loro, per tutti quelli che sono stati tratti in salvo, per chi è uscito indenne dai crolli ma ha perso tutto, per tutti quelli che non hanno più i propri cari. «In Consiglio dei ministri – dice Davico – c’è stato un minuto di silenzio in segno di cordoglio, e un ringraziamento per l’opera prestata da protezione civile, vigili del fuoco e forze dell’ordine. Intendo manifestare personalmente la mia solidarietà a chi è stato colpito dalla tragedia, alle popolazioni locali, agli amministratori e i sindaci, e ringrazio a tutti coloro che sono intervenuti, per la loro serietà e la loro preparazione, per il senso civico e di responsabilità che stanno dimostrando».
Il premier Berlusconi e il commissario Bertolaso hanno fornito assicurazioni sullo svolgimento razionale delle operazioni di soccorso, dissuadendo i volontari e le organizzazioni che volessero portare aiuto di farlo in modo scoordinato. «I soccorsi – tiene a precisare Davico – avvengono secondo i meccanismi collaudati del nostro sistema di emergenza. Tutto deve essere coordinato nel modo migliore da chi ha esperienza di questi casi. Confidiamo nell’esperienza e nella capacità delle moltissime persone preparate che fanno parte della macchina dei soccorsi. I volontari sono importanti perché possono supportare un’azione concertata. Non è che non si vogliano i volontari, non si vogliono i volontari improvvisati. Per esempio, ci sono ancora molti edifici pericolanti e occorre muoversi con la massima circospezione, fare riferimento al personale della protezione civile e ai vigili del fuoco presenti sul posto».
Sono arrivate offerte di aiuto da 35 paesi del mondo, ma il capo del governo, anche per facilitare le prime operazioni di soccorso, ha escluso che si debba ricorrere ad aiuti esterni. «È vero, per ora andiamo avanti con le nostre forze. Il nostro paese si è mostrato sempre solidale in occasione di eventi drammatici capitati in tante altre parti del mondo. Ora è grande l’attenzione internazionale nei nostri confronti, con proposte di aiuti e stanziamenti anche molto significativi. Ringraziamo tutti per la loro generosità» – spiega Davico, che aggiunge: «Adesso la prima cosa non è la stima economica dei danni ma salvare più persone possibili agendo in fretta con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. Si cercherà, come ha detto il presidente del Consiglio, di non dimenticare nessuno».
Esclude, il sottosegretario, ogni emergenza sanitaria che non sia legata alla gestione immediata dei superstiti e degli sfollati. «Per ora l’emergenza è quella legata all’assistenza ai feriti, secondo i meccanismi ormai collaudati, purtroppo – o per fortuna – dalle forze della nostra protezione civile, che stanno lavorando ininterrottamente».
Occorre riconoscere senz’altro, dice infine Davico, il senso di responsabilità che prevale a livello istituzionale. «È una unità di intenti esemplare. Ho partecipato in aula – conclude – al breve dibattito che c’è stato dopo la considerazione ufficiale del governo. E c’è accordo generale sul fatto che non è, questo, il momento delle polemiche di parte, ma della massima unità e della massima coesione di fronte a un momento così drammatico, per tutti».