Giornata internazionale contro la droga: padri e madri, sapevate che l’estate è un momento di rischio?
Anche quest’anno l’Onu propone la data del 26 giugno come Giornata Internazionale contro l’abuso di droga e il traffico di stupefacenti: “La tua vita. La tua comunità. Nessuno spazio alle droghe” recita lo slogan che introduce la campagna (http://www.unodc.org/drugs/) con numerosi strumenti di aggiornamento e riflessione dedicati a genitori, insegnanti e adolescenti. Un’attenzione necessaria se si considera che pochi giorni fa l’Onu ha pubblicato anche il World Drug Report 2009 (http://www.unodc.org/unodc/en/frontpage/2009/June/world-drug-report-2009-released.html), interessante panoramica che consente di comparare la situazione internazionale, i risultati conseguiti dai diversi Paesi impegnati (o no) nella lotta contro la droga, e l’attenzione richiesta ai singoli governi rispetto alle droghe più consumate: ancora una volta ad esempio l’Onu richiama alla responsabilità di fronte a una droga come la cannabis che vede un significativo aumento di casi di trattamento per i disturbi correlati al consumo.



L’iniziativa dell’Onu è stata affiancata dall’Osservatorio europeo sulle droghe che, in questi giorni, propone la sua ricerca “Addiction Neurobiology: ethical and social implications” (http://www.emcdda.europa.eu/themes/neuroscience): l’obiettivo è spiegare ai cittadini europei, e ai loro rappresentanti nelle scelte politiche, il modo in cui il nostro cervello diventa schiavo delle dipendenze, le implicazioni etiche e sociali del problema, e le migliori strategie da approntare a livello civile per prevenire il diffondersi delle conseguenze negative. Si tratta di due iniziative lodevoli che però rischiano di passare inosservate: la ricerca neurobiologica richiede una lettura di competenza specialistica che difficilmente le famiglie possiedono, mentre la Giornata internazionale contro la droga cade in una data in cui ormai le scuole sono chiuse ed è impossibile per educatori o insegnanti svolgere una qualsiasi attività informativa.



Non dimentichiamo poi che la gran parte del materiale è in inglese. Non è possibile allora trarre alcun vantaggio da questi eventi? A nostro parere la collocazione di questi richiami all’avvio delle vacanze estive non manca di uno spunto positivo: padri e madri: sapevate che l’estate è un momento di rischio? Come ho spiegato nel libro Adolescenti tra dipendenze e libertà. Manuale di prevenzione per genitori, educatori ed insegnanti (San Paolo Ed. 2009) gli spazi di tempo in cui gli adolescenti possono più facilmente incontrare la droga sul loro cammino sono quelli in cui non svolgono attività strutturate o di carattere formativo, e la presenza educativa degli adulti è minore: appunto come in estate.



Recentemente, negli Usa, l’associazione di ricercatori, genitori e insegnanti “Parents. The Anti-Drug” ha inviato una comunicazione a tutte le scuole e le famiglie allertandole sul fatto che, dai risultati di numerosi rapporti presentati negli anni precedenti, uno dei periodi più pericolosi per i ragazzi sono le vacanze estive.

La campagna informativa si intitola “La scuola è finita. Non lasciamo andare i ragazzi a finire nello spinello” e se ne può prendere visione in http://www.theantidrug.com//SchoolsOut/tips.asp. Secondo i ricercatori, l’estate si caratterizza come un periodo in cui i fattori negativi associati all’uso di droga prendono il sopravvento: il controllo della famiglia viene meno, si esce di più la sera, si è più soggetti all’influenza degli amici, se ne conoscono di nuovi a volte poco affidabili, si cede maggiormente alla curiosità e alle spinte verso la sperimentazione, ci si allontana addirittura da casa per frequentare località turistiche in cui la discoteca e la libertà notturna sono una consuetudine… Ebbene, le statistiche rivelano che nei mesi estivi si ha un picco crescente di adolescenti che provano per la prima volta l’alcol o le droghe. È soprattutto la cannabis, con lo spinello, la sostanza psicoattiva che i ragazzi sperimentano per la prima volta: quasi il 40% dei giovani che iniziano a fare uso di droga lo fanno nei tre mesi di giugno, luglio, agosto (per poi continuare il consumo nei mesi successivi). Si tratta allora di stare in guardia e mantenere la propria presenza nella vita dei figli, possibilmente in modo costruttivo e attraverso il dialogo poiché la più efficace battaglia contro la droga non si svolge nei tribunali o nelle sedi legislative, ma al fianco degli adolescenti, a tavola o nei momenti di condivisione che abbiamo con loro. Come fare? Ne parleremo presto in un articolo dedicato.