A volte l’incontro fra scienza e fede avviene in modalità sorprendenti. Come nel caso della teca di San Gennaro, quella famosa boccetta contenente il sangue del santo martire che ogni anno viene esposta ai fedeli napoletani. Quest’anno è stata per l’ennesima volta oggetto di studi da parte di docenti universitari ed esperti. Ma il motivo non risiede nel miracolo del sangue che da polvere si liquefa al precedente stato, bensì nel virus influenzale “di moda” quest’anno: la “febbre suina”. Proprio a Napoli infatti, dove si è registrato il primo e, finora, unico morto del famigerato morbo, la preoccupazione si era diffusa in merito alla pratica effettuata dai fedeli di baciare la teca. Dopo attente analisi gli esperti hanno però escluso che l’effettiva probabilità di contagio fosse piuttosto bassa. Il cardinal Sepe potrà così anche quest’anno mostrare il miracolo del santo patrono durante la rinomata cerimonia.