Sono stati arrestati a Roma questa mattina, con l’accusa di far parte delle nuove Brigate Rosse, Manolo Morlacchi, 39 anni, figlio dell’ex brigatista e fondatore delle BR Pierino Morlacchi, e Costantino Virgilio, 34 anni. L’operazione, condotta dalla sezione Antiterrorismo della Digos di Roma, in collaborazione con la Digos di Milano, è stata eseguita in attuazione di un provvedimento cautelare emesso dal Gip del Tribunale di Roma, Maurizio Caivano, su richiesta del Pool Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Roma diretto dal Procuratore aggiunto Pietro Saviotti.



Morlacchi e Virgilio, entrambi residenti a Milano, sono accusati di far parte dell’associazione terroristica eversiva “per il comunismo Brigate Rosse”. La Digos li ha trovati intercettando una telefonata partita nel febbraio 2007 da una cabina telefonica. Luigi Fallico, capo del gruppo, faceva menzione di un attentato da effettuarsi in occasione del G8 alla Maddalena. Fallico è stato poi arrestato a Roma nel giugno scorso insieme a Bruno Bellomonte, noto agli inquirenti come esponente dell’indipendentismo sardo, e Bernardino Vincenzi. Le medesime indagini hanno portato all’arresto a Genova di altri due membri del gruppo eversivo, Gianfranco Zoja e Riccardo Porcile. In quell’occasione la Digos fece una perquisizione anche nelle abitazioni milanesi di Virgilio e Morlacchi.



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Entrambi al momento dell’arresto risultavano lavorare in una ditta specializzata nella gestione archivi, Morlacchi come dirigente e Virgilio come dipendente. I due avevano messo a punto un manuale, sequestrato dagli inquirenti, contente indicazioni operative per navigare in rete e usare materiale informatico senza essere scoperti dalle forze dell’ordine. Nel vademecum sono spiegati anche sistemi di crittazione simili a quelli di tipo militare. Il materiale eversivo era destinato ad altri militanti rivoluzionari intenzionati a far parte del nuovo gruppo di matrice marxista-leninista, che si proponeva il rilancio della lotta armata sotto la nota sigla delle Brigate Rosse.



Manolo Morlacchi, 39 anni, di Milano, è figlio di Pietro Morlacchi, fondatore nel 1972 delle Brigate Rosse insieme ai Renato Curcio, Mario Moretti e Alberto Franceschini, nomi storici dell’eversione rossa. Pietro Morlacchi è morto nel 1999. Manolo Morlacchi si è laureato all’Università statale di Milano nel 1997 con una tesi dal titolo “Politica e ideologia nell’Italia degli anni ’70. Il caso delle Br”, e nel 2007 ha pubblicato un libro dedicato alla figura del padre, “La fuga in avanti – La rivoluzione è un fiore che non muore”.