Che l’Italia sia il paese più bello del mondo, non c’è nessun dubbio. Qualche dubbio invece nasce quando si vuole trascorrere un periodo di relax, ma si scopre che la cassa di famiglia non consente di approfittarne e che quindi le bellezze del Belpaese devono rimanere là dove stanno, e noi a casa nostra. Per favorire il nostro turismo aiutando le tasche degli italiani, ora il governo ha varato i buoni vacanze. Si tratta di una forma di incentivo al turismo per famiglie a basso reddito che gli italiani possono spendere nelle località turistiche usifruendo dei servizi messi a disposizione da strutture convenzionate.



L’iniziativa dei buoni vacanze si basa su fondi messi a disposizione dal governo e sulla convenzione stipulata dall’associazione no profit Buoni Vacanza Italia (BVI) con il Dipartimento del turismo il 3 luglio 2009. BVI è il gestore dei buoni vacanza per il 2010. Chi fa domanda non riceve somme in denaro, non può usufruire dei buoni vacanze nel mese di luglio, di agosto e durante le festività natalizie – quindi nei periodi di alta stagione -, non può spenderli nel proprio comune di residenza o all’estero. Sono però uno strumento di pagamento a tutti gli effetti, titoli di pagamento del valore da 5 a 20 euro, stampati su carta filigranata, che si possono spendere negli esercizi convenzionati, facendosi scontare il costo delle strutture ricettive turistiche.



Chi ne ha diritto? L’assegnazione segue parametri ben precisi stabiliti dal ministero, in base al numero di componenti del nucleo familiare e al reddito lordo dichiarato, al quale corrisponde un limite massimo di spesa turistica ai fini dell’ottenimento del contributo e una percentuale di contributo statale sul costo del voucher.

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Chi vuole richiedere il voucher deve compilare un modulo online reperibile sul sito www.buonivacanze.it nel quale si richiedono le specifiche anagrafiche e di reddito per il calcolo della percentuale di contributo pubblico.



A quel punto il sistema di prenotazione rilascia un codice con il quale l’interessato può presentarsi entro dieci giorni ad un’agenzia della Banca Intesa-Sanpaolo. I buoni vacanze a quel punto verranno ordinati e recapitati a casa. L’agevolazione dello stato sulla spesa per la vacanza può essere erogata solo una volta per nucleo familiare, e fino ad esaurimento fondi. Se le richieste saranno superiori ai fondi messi a disposizione, scatterà una lista d’attesa.

Ma come funziona, in concreto, il meccanismo? Facciamo un esempio. La famiglia Rossi, formata da 4 componenti, vorrebbe prendersi un periodo di relax, ma il costo è eccessivo per il portafogli familare e quindi il signor Rossi ha dovuto rinunciare. O, peggio, indebitarsi. Con i buoni vacanze invece va diversamente. Dichiara un reddito fino a 25mila euro? Può chiedere buoni vacanze fino ad un massimo del valore di 1.230 euro, con il 45% a carico dello stato. Risultato: se chiede buoni per 1230 euro di spesa turistica, 553,5 euro sono a carico dello stato, gli altri 676,5 li metterà il signor Rossi.

Dal 20 gennaio sono partite le domande. Ora non resta che da capire come andrà l’iniziativa e quale sarà il gradimento degli italiani.