Riportiamo il testo della lettera che ognuna delle famiglie che sta attendendo di adottare un bambino cambogiano ha inviato al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al Ministro degli Esteri Franco Frattini, di cui alleghiamo la risposta inviata dopo circa una settimana.

A S.E. l’on. Silvio Berlusconi

Presidente del Consiglio dei Ministri



Roma

Caro Presidente,

Ci rivolgiamo a Lei, per esporle una vicenda che da mesi coinvolge centinaia di famiglie italiane e che sembra stia volgendo al peggio. Siamo coppie e famiglie di tutta Italia, che da anni hanno iniziato il percorso per l’adozione internazionale. È un cammino lungo, faticoso, anche dispendioso.



Lo abbiamo tutti però intrapreso con gioia, perché sapevamo che alla fine ci avrebbe portato a realizzare il nostro sogno di genitorialità. Abbiamo poi saputo che lo stesso sogno, quello di trovare una famiglia, è nel cuore di tanti bambini in paesi che hanno sofferto la guerra e la povertà.

Come sa, in Italia, una volta ottenuta l’idoneità all’adozione, bisogna rivolgersi agli enti autorizzati.

Con loro si sceglie un paese e tutti noi siamo stati indirizzati dai nostri enti verso la Cambogia. Abbiamo così imparato ad amare un popolo e un paese. Dopo qualche tempo alcuni di noi hanno anche ricevuto una foto, sono stati “abbinati”, e sono così diventati padri e madri: avevano finalmente trovato il loro bambino, o la loro bambina. L’abbinamento è infatti l’ultimo atto di questo lungo processo, e prelude alla partenza per il paese e all’adozione vera e propria.



È qui che la felice storia si è per noi trasformata in un incubo. La Commissione Adozioni (CAI) istituita presso la Presidenza del Consiglio ha infatti deciso di intervenire sul sistema delle adozioni dalla Cambogia, presentando un nuovo progetto, in collaborazione con gli enti che operano in quel paese. Da quel momento non è stato più possibile presentare nuove domande di adozione, ma la commissione ha assicurato che sarebbe stato possibile portare a termine le adozioni già iniziate.

Eravamo a marzo 2009. Sono seguiti alcuni incontri tra le autorità cambogiane e la CAI, l’ultimo dei quali a Roma nell’ottobre scorso, durante il quale i rappresentanti delle autorità cambogiane hanno assicurato l’evasione delle domande depositate. Nel frattempo la Cambogia approvava una nuova legge sulle adozioni. I principi generali del diritto vorrebbero che le pratiche pendenti vengano smaltite con la vecchia procedura, ma le autorità cambogiane, il 25 novembre scorso, hanno invece annunciato di voler rinviare anche quelle alla nuova procedura, nonostante le rassicurazioni fornite da mesi alle autorità italiane.

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Questo significherebbe per circa 50 famiglie italiane la perdita del bambino già “abbinato”, e per circa altre 100 l’impossibilità di proseguire nell’adozione. In tale situazione, la CAI sembra impotente.

 

È per questo che ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, con una preghiera: faccia quanto le è possibile per aiutare le nostre famiglie a raggiungere i propri bambini! Aiuti genitori e bambini a

Riunirsi per il prossimo Natale. Siamo infatti convinti che un Suo intervento diretto presso il Governo cambogiano, nella persona del Primo Ministro, possa fare molto, per sbloccare la situazione di queste pratiche, tutte perfettamente regolari, il cui iter è sostanzialmente concluso.

 

Certi del seguito che vorrà dare a questo nostro appello, la ringraziamo fin d’ora per il suo interesse

E le formuliamo i migliori auguri di buon lavoro.

 

Martedì 15 dicembre 2009

 

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Care famiglie,

 

abbiamo ricevuto il vostro accorato appello affinché le vostre adozioni in Cambogia vadano a buon fine. Per questo, lo stesso Presidente Berlusconi ha scritto una lettera al Primo Ministro cambogiano per segnalare l’interesse del Governo italiano per la felice conclusione dei casi di adozione con la Cambogia, per tutte le 136 procedure pendenti, sia per quelle che hanno già ricevuto l’abbinamento sia per quelli che non l’hanno ancora ricevuto. Vogliamo infatti essere certi del fatto che l’assenza di disposizioni transitorie non comprometta lo stato delle situazioni pendenti.

 

Ho poi verificato che un funzionario della nostra Ambasciata consegnasse personalmente la missiva del Presidente Berlusconi alle autorità cambogiane, per sottolineare in modo ancora più forte l’interesse del Governo italiano.

 

Approfitto dell’occasione per augurarvi delle vacanze serene.

 

Vi prego di tenermi informato in merito agli sviluppi della situazione.

 

Con affetto,

 

Franco Frattini