E’ stata chiesta la perizia psichiatrica per Michele Misseri. La motivazione ufficiale della richiesta: “Il comportamento tenuto dall’indagato dal giorno della scomparsa della giovane vittima al suo ritrovamento, oltre che le dichiarate motivazioni che lo hanno spinto a collaborare con gli inquirenti, mostrano degli evidenti segnali di scarsa capacità rappresentativa della realtà e inconsapevolezza dei propri comportamenti al momento del loro compimento”.



E poi l’atto di violenza sessuale sul cadavere della nipote: “La riferita violenza posta in essere sul cadavere della giovane nipote nelle circostanze immediatamente successive all’omicidio, consistite nell’atto sessuale completo, mostrano senza ombra di dubbio un evidente stato patologico mentale”. Di fatto, questa è l’unica strada possibile per arrivare a una riduzione della pena qualora le motivazioni del legale fossero dimostrate.



Intanto Michele Misseri si trova in carcere. Nessun familiare ha chiesto di vederlo, opzione che comunque al momento sarebbe vietata dalle indagini in corso. L’uomo è in isolamento, non può leggere i giornali né vedere la televisione. Appare tranquillo, non ha mostrato alcun sintomo di autolesionismo o addirittura suicidio,come invece aveva detto appena confessato.

Nessun sintomo di pentimento, di dolore, come era apparso appena arrestato. Misseri ha anche rifiutato i tranquillanti che gli erano stati prescritti dal medico del carcere con la motivazione che “Misseri dovrebbe sviluppare una metabolizzazione dei momenti precedenti e di quelli luttuosi per cui si può ipotizzare che il rimorso potrebbe tradursi con un gesto di drammatico autolesionismo”. Niente di tutto questo, invece.



Intanto lo psichiatra Piero Petrini, intervistato dall’agenzia Adn Kronos, ha dato una opinione inedita del personaggio Misseri. Per lo specialista, lo zio assassino non è un perverso, ma solo un povero psicotico con un livello intellettivo molto basso, che vive la sessualità nello stesso modo con cui la vivono gli animali. “Lo zio di Sarah non è un perverso ma un povero psicotico, mentre è perverso l’atto di violenza perpetrato dopo la morte della ragazza” ha detto.

Se fosse stato un perverso, ha aggiunto “non avrebbe fatto trovare il cadavere della nipote, non sarebbe andate a pregare sul luogo dove aveva nascosto la salma, si è trattato di mancanza di controllo di impulsi, di un bassissimo livello di sviluppo mentale. L’uomo, il contadino deve essere rimasto colpito dalla bellezza bionda della ragazza e non si è controllato. Per una persona del genere la sessualità è come mangiare, un semplice bisogno da soddisfare, come lo è per un animale”.

 

Il perverso avrebbe continuato a giocare con gli investigatori e con i media, dice Petrini: “Invece lo zio di Sarah non ha giocato, anzi si è comportato come un bambino che nega di aver messo le mani nella marmellata ma in realtà vuole essere scoperto, per togliersi un peso. Non rendendosi comunque conto della gravità di ciò che ha fatto”.

E’ un fatto di perversione l’abuso sul cadavere “ammesso che lo zio di Sarah si fosse reso conto della morte della ragazza”. Tra l’altro Petrini aveva lavorato in passato come guardiano di cimitero, e potrebbe aver visto episodi del genere. Tornando alle confessioni di Misseri, il legale dice che Misseri nega di aver mai tentato alcun approccio con la nipote prima del 26 agosto.

Parole contraddette da quelle dette nell’interrogatorio di convalida del fermo dell’8 ottobre, in cui ha “confessato per la prima volta di aver palpeggiato la nipote, dopo che la stessa lo aveva raggiunto nel garage”. Aggiungendo “sempre per la prima volta, di averla molestata solo qualche giorno prima della sua uccisione, il tutto, tra l’altro, condito da molti ‘non so”.

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