Secondo Ivano Russo, la madre di Sabrina conosceva il luogo in cui era nascosto il corpo di Sarah Scazzi.

Ancora un nuovo tassello si aggiunge al puzzle del caso Sarah Scazzi. Nuovi particolari inquietanti che gettano l’ennesima ombra su tutta la vicenda. Provengono, questa volta, da Ivano. Che, dalle pagine del Messaggero racconta una versione dei fatti che, se confermata, allargherebbe il cerchio delle responsabilità. E’ il 7 ottobre. Sabrina è a casa. La notizia della morte di Sarah, dell’assassinio da parte dello zio, e il suo nascondimento in un pozzo è freschissima. La ragazza chiama Ivano Russo e Alessio Pisello, i «suoi fidi». Vuole recarsi lì di persona.



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E così i due l’accompagnano in macchina. «Sabrina voleva vedere con i suoi occhi», racconta Ivano. «Ricordo che sbagliammo strada per ben due volte. Po Sabrina telefonò a sua madre e Cosima le indicò esattamente il punto. Alla fine, tutta quella fila di auto parcheggiate al lato della strada ci fece capire che eravamo attivati». Perché, se quanto riferisce Ivano è vero, la madre conosceva il luogo in cui Sarah era stata nascosta? E’ quanto i Pm Argentino e Buccoliero le hanno domandato in tre ore di interrogatorio in procura.



 

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