Secondo il dossier di Wikileaks, non provenne nessuno sparo dall’autoambulanza attaccata adai militari italiani nel 2004.
Anche i militari italiani sono finiti nel mirino delle rivelazioni dei documenti di Wikileaks. Dal mezzo di soccorso sul quale si trovavano alcuni occupanti iracheni, esploso in seguito al fuoco dei soldati italiani nella “Battaglia dei lagunari”, non sarebbe partito alcun colpo. Gli italiani raccontarono di aver sparato sul mezzo solo per rispondere alle armi degli occupanti. «Alle ore 03.25 un automezzo che transitava sul ponte orientale di Nassiriya non si è fermato al checkpoint italiano e veniva conseguentemente ingaggiato con armi leggere. Quindi si è prodotta una grande esplosione, seguita da una seconda da cui si è valutato che il veicolo avesse dell’esplosivo». È quanto si legge in due resoconti americani del 2004 che sono stati resi noti da Wikileaks.
CLICCA >> QUI SOTTO PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLOlla pena
L’episodio si era verificato nella notte tra il 5 e il 6 agosto 2004 ed è stato al centro di un’inchiesta giudiziaria complicata. Il contenuto dei documenti di Wikileaks coinciderebbe con l’esito dell’inchiesta. Allora, a Nassiriya, vi furono degli scontri tra i miliziani dell’Esercito del Mahdi e i nostri soldati italiani che presidiavano tre ponti sull’Eufrate. A quanto riferirono alcuni testimoni, a bordo del mezzo si trovavano un donna incinta con il marito, la madre e la sorella. Secondo la versione dei soldati, invece, dal mezzo, irriconoscibile come ambulanza, scesero degli uomini armati che spararono contro di loro. Sembra che, a quanto emerge dall’incrocio con un rapporto riservato redatto dal colonnello dei lagunari Emilio Motolese tre giorni dopo lo scontro, quanto raccontato dagli italiani corrisponderebbe ad un fatto verificatosi un’ora dopo l’incidente, alle 04.25.
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