Misseri aveva raccontato che, mentre stava strangolando Sarah, il suo telefono era squillato e che era stata Sabrina a chiamarla.
«Le i è scesa in cantina. Non so come abbia successo. Quel giorno stavo confuso. E le ho messo una corda al collo». E’uno stralcio dell’interrogatorio in cui Michele Misseri confessa di avere ucciso Saraha Scazzi. «Perché, non ci voleva bene alla bambina?», gli chiede chi lo sta interrogando. «Non so, stavo confuso», si limita a rispondere. Misseri, in questo interrogatorio, non aveva ancora cambiato la sua versione dei fatti. Più tardi, in un altro interrogatorio, infatti, avrebbe accusato Sabrina, la figlia, di aver effettuato il delitto assieme a lui. «Il telefono di Sarah è squillato mentre la stavo strangolando», ha raccontato Misseri. Ipotesi, in seguito, smentita da successive versioni, dal momento che, a chiamare, sarebbe stata proprio Sabrina.
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