Sabrina Misseri, ora accusata di aver partecipato all’omicidio della cugina quindicenne Sarah Scazzi, avrebbe ricevuto compensi per le sue ‘ospitate’ televisive. Più di una volta la ragazza è comparsa in tv, con le lacrime aglio occhi, per raccontare la sua amicizia con Sarah. Solo dopo diversi giorni la ragazza è stata coinvolta nelle indagini per omicidio .
Sul trattamento riservato al “Giallo di Avetrana” – divenuto poi il delitto della piccola Sarah Scazzi – dalle televisioni, le agenzie di stampa e dai media in generale sembrava non esserci più molto da dire. Eppure registriamo un aggiornamento in quella vicenda che è una delle pagine più controverse della storia del giornalismo recente.
La “questione morale” colpisce anche la magistratura mettendo nell’occhio del ciclone anche i tre avvocati della famiglia Misseri. Sull’uscio di casa, o del suo studio, Daniele Galloppa avvocato di Michele Misseri ammette candidamente di aver preso soldi per partecipare ad alcune trasmissioni televisive. Non si avvede che una telecamera nascosta lo sta registrando e le sue immagini fanno il giro della Rete. “Sì mi sono fatto pagare per andare in televisione. Qual è il problema? Lo fanno tutti, non capisco perché non dovrei farlo anche io: alcune trasmissioni pagano, è vero, ma bisogna saperci fare” dice il legale.
Non dice però quanti soldi abbia preso: "Io sono un libero professionista e quella in fin dei conti è una prestazione. Per stare in tv perdo ore di lavoro: se vengo chiamato come ospite esperto, posso essere pagato. Sono tranquillo". Galloppa adesso è sottoposto a procedimento disciplinare da parte dell’Ordine degli Avvocati. Tre le inchieste in corso: il Garante per la privacy, Francesco Pizzetti, ha chiesto (dopo un esposto del Codacons) spiegazioni a Rai, Rti Mediaset, Sky e Telecom sulla diffusione dei verbali e dei file audio degli interrogatori dei protagonisti del giallo.
Si dice che l’avvocato abbia incassato 3mila euro a partecipazione televisiva. Tenendo conto che lo si è visto a Quarto Grado (Rete 4, è ospite il 10, il 15 e il 22 ottobre), all’Arena di Domenica in, a Matrix, a Mattino Cinque, a la Vita in diretta, il conto è presto fatto. Ma Galloppa tira in ballo anche la famiglia Misseri: “Anche loro sono stati pagati per prendere parte a trasmissioni televisive” dice. “Anche Cosima e Sabrina sono state lautamente compensate”.
A confermare queste parole, quelle dell’ex portavoce delle famiglie Scazzi e Misseri, Valentino Castriota: "Di offerte di denaro per interviste o materiale video esclusivo ne arrivavano tutti i giorni per il filmato del viaggio a Roma di Sarah e Sabrina sono arrivate proposte da quattromila euro, per i diari cifre superiori a diecimila euro. Quando non erano soldi, erano promesse di costosi regali". Sono parole pesanti.
E’ stata spesso in televisione Sabrina Misseri. Intervistata dai tg davanti a casa sin dai primissimi giorni, poi in collegamento diretto con i principali programmi televisivi. Ha chiesto che si cercasse Sarah, le ha mandato messaggi del tipo “torna a casa, ti aspettiamo tutti a braccia aperte”. Il girono del funerale ha detto fra le lacrime: “Noi volevamo andare al funerale ma ci hanno sconsigliati di andare perché poteva esserci qualche persona esaltata”.
In altre occasioni ha raccontato di sognare Sarah spesse volte la notte. “Io non riesco a immaginare che Sarah non c’è più, Ho fatto ancora il sogno che piangeva e gridava”. Particolare inquietante, visto che anche Michele Misseri, prima della confessione, aveva detto più volte di aver sognato Sarah che chiedeva aiuto… E dopo la confessione del padre, quando le chiedono se lei e Sarah avessero mai litigato o se avesse mai immaginato che il padre molestava la cugina, risponde: “Non abbiamo mai litigato. Se fosse stato così (che il padre molestava Sarah, ndr) sarei andata subito a sgridare mio padre. Sarah non mi ha mai detto niente io non capisco perché si dice questa cosa che lui ci ha provato, io non so neanche se è vero quello che dice lui, mio padre ha mentito per 42 giorni”.
E ancora: “Chi riesce a portare un peso così grande e stare zitto? Deve pagare per quello che ha fatto voglio guardarlo in faccia e che mi dica quello che ha fatto”. Tutte parole che se fosse confermata la partecipazione di Sabrina all’omicidio suonerebbero incredibilmente false, o il frutto di una mente divisa in due personalità.
– C’è chi dice che Sabrina è stata un’abile manipolatrice della televisione, che addirittura a ogni comparsa tv sfoggiava una diversa pettinatura. Che quando è stata arrestata, una delle prime cose che ha chiesto sia stata: “Che cosa dicono di me i tg?”. I conduttori televisivi parlano così.
Salvo Sottile, di Quarto Grado, programma che ha dedicato lunghe dirette al caso, ha detto: “Sabrina ha certamente usato la tv. Ben due volte. Prima per accreditare la pista del rapimento, poi per dissociarsi dal padre. Questa storia ha una primogenitura assoluta: abbiamo il mostro e la figlia del mostro. E poi abbiamo la conferma nuova del vecchio detto: l’assassino torna sempre sul luogo del delitto. Il papà di Sabrina torna nel posto dove ha sepolto Sarah. La figlia invece va in televisione, che per i ragazzi è il luogo della realtà, del delitto”.
Per Alessio Vinci, conduttore di Matrix, altro programma che ha avuto altissimi ascolti, dice: “La tv? Io credo che gli inquirenti siano arrivati alle conclusioni attuali anche studiando il comportamento in video dei protagonisti”. Lamberto Sposini suggeriva già da tempo la possibilità di comparsate a pagamento: “Sabrina? Se ha recitato una parte l’ha fatto anche con gli inquirenti e lo avrebbe fatto anche se non ci fosse stata la tv. Poi è certo vero che i giovani hanno un rapporto diverso col video. Ma non è solo poesia, è anche prosa: tante interviste vengono pagate”.
Infine Massimo Giletti: “Sabrina, al di là del fatto che non ha confessato e quindi bisogna parlarne con la dovuta attenzione e con prudenza, dava l’impressione di recitare un copione. Perché? Perché se colpevole si è così tanto esposta. La risposta è in quattro parole: la tv è micidiale”.
In tutto questo, fanno un po’ tenerezza le parole di Claudio, il fratello di Sarah. Che ammette anche lui di essere stato “pagato” per le sue comparsate a programmi tv. Ma con un pagamento speciale.
Sempre molto duro nei confronti degli assassini e anche dei giudici in caso dovessero dare loro una pena abbastanza grave (“Si macchierebbero anche loro del sangue di Sarah, ha detto), Claudio ha così “confessato” le sue richieste televisive: “Quando ho partecipato a "La vita in diretta" (ndr, poche ore dopo il ritrovamento del cadavere di sua sorella) ho chiesto come compenso di parlare con un esperto di satelliti per capire se era possibile individuare una foto di via Deledda nel momento un cui Sarah è sparita. Per un’altra intervista ho preteso un esperto di telefonia che mi ha spiegato il funzionamento delle celle. Ora voglio costruire una casa di ricovero per cani ad Avetrana, in memoria di Sarah: ecco, se volete un’intervista mi dovete aiutare in questo”.
Il quale, Claudio Scazzi, durante un collegamento con Porta Porta, ha dovuto anche subire una clamorosa gaffe di Bruno Vespa. Al termine della trasmissione infatti il conduttore Rai ha così salutato: “Ringrazio Claudio Scazzi per essere stato in collegamento con noi fino al termine della nostra trasmissione e per il tenero ritratto di sua sorella Sabrina, che accudiva i cani”. Ovviamente, sul maxischermo alle spalle di Vespa, compariva lo stesso fratello di Sarah visibilmente irritato.