Michele Misseri, lo zio assassino di Sarah Scazzi, non è uno psicopatico ma una persona «normale». E il suo delitto si può spiegare soltanto con il mistero del male. A sostenerlo è Claudio Risé, psicoanalista e professore dell’Università Bicocca, secondo cui è probabile che il raptus di Misseri sia esploso all’improvviso, senza nessun segnale di comportamenti anomali comparsi in precedenza.
Professor Risé, dalla vicenda di Sarah Scazzi emerge un mare di male che si annida in una famiglia apparentemente normale. Qual è l’origine di questo male?
Il male come dice San Paolo nasce nel cuore dell’uomo. E la sua causa non è sociologica o psicologica, ma viene dalla natura umana ed è costitutiva dell’identità di ogni persona. Una natura che, sollecitando ciascuno a lottare contro lo stesso male, crea in ciascuno la libertà.
Ma per lei Michele Misseri è più un uomo malvagio o uno psicopatico?
E’ un uomo che è caduto in preda al male. Dalle notizie di cronaca non emerge con evidenza nessuna patologia mentale in Misseri. Certo il male si avvale dei nostri aspetti deboli dal punto di vista psicologico, cognitivo e morale. Ma tutto ciò non è necessariamente patologico.
Neppure il particolare della violenza dopo la morte?
Neppure questo particolare, che mi sembra piuttosto una sorta di estrema sopraffazione del male avvenuta in Misseri.
Ma a lei sembra normale il comportamento dello zio di Sarah Scazzi?
No, ma in lui non esistono patologie conclamate, o almeno finora non si sono presentate: la sua non è né una personalità depressa né paranoica, ma soltanto un uomo che ha commesso un delitto. Il criminale non è sempre un pazzo, o non lo è più degli altri né con particolare frequenza: ciò che lo contraddistingue è soltanto il fatto di compiere il male.
Ma allora un raptus come quello di Misseri potrebbe scatenarsi improvvisamente in qualsiasi persona?
Certamente.
Eppure, oltre che un criminale, è stato anche molto irrazionale…
Non a caso il male non è riducibile a un’interpretazione razionale e non può essere spiegato né dalla psicologia né dalla sociologia. Due scienze che fanno luce su pochissime cose dell’esistenza umana, soprattutto per quanto riguarda quei momenti di crisi che possono portare a commettere un delitto.
Una persona come lo zio di Sarah Scazzi si può ancora redimere, o è destinato a ripetere altri delitti della stessa gravità?
Non c’è nessuna ragione per supporre che sia irredimibile. L’essere umano può sempre redimersi, in qualsiasi condizione. Naturalmente non è semplice, appartiene a questa lotta tra bene e male che è in ognuno di noi. Ma sono sicuro del fatto che questa salvezza può avvenire anche per Michele Misseri.
Le due famiglie coinvolte in questa tragedia potranno mai superare l’odio per quanto è accaduto?
Questo è possibile grazie a un grande dono d’amore, che è sempre l’unica chiave che consente di superare l’odio. Un gesto di dono di sé e quindi di perdono può sempre cambiare e trasformare qualsiasi situazione.
(Pietro Vernizzi)