Ieri notte, anche in Italia, moltissime persone hanno festeggiato Halloween, travestendosi da zombie, streghe e vampiri, partecipando a serate a tema in locali e discoteche o – semplicemente – andando a cena fuori. La ricorrenza, tipicamente anglofona, ha fatto irruzione a gamba tesa anche da noi. Ormai da molti anni. E, nell’immaginario collettivo, Ognissanti – la festa che, secondo la tradizione, si celebra proprio oggi – è stata sostituita da “dolcetto o scherzetto”. Abbiamo chiesto un commento a Rino Camilleri.



Perché Halloween, in Italia, ha soppiantato Ognissanti?

La pubblicità, in questo fenomeno, ha assunto un ruolo estremamente rilevante. Non dimentichiamo che anche Babbo Natale è stato importato a colpi di spot. La tradizione latina prevedeva che i regali li portasse Santa Lucia. Quella di Santa Claus è una tradizione legata a San Nicola, tipica dei popoli nordici. In ogni caso, il Babbo Natale vestito di rosso è un’invenzione pubblicitaria della Coca Cola degli anni ’30. Lo stesso vale per Halloween, che è giunta in Italia a furia dell’invasione di film e telefilm Usa, da almeno 40 anni. Mi stupisco che non sia arrivata prima. Come la festa degli innamorati dalla Perugina…



Si tratta solo di pubblicità?

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Anche la secolarizzazione ha influito. La natura aborre il vuoto, e il secolarismo ha prodotto dei vuoti che vengono riempiti dalla prima cosa a portata di mano. La globalizzazione, poi, in parte coincide anche con l’americanizzazione. C’è da dire, inoltre, che la Chiesa non ha una controproposta mediatica tale da far tornare in auge la festa di tutti i Santi.

 

Come veniva percepita in Italia, prima di essere scalzata da Halloween?

 

Basta guardare le feste di tutti quei paesi in cui il folklore assume i connotati della tradizione cattolica, alla quale sono indissolubilmente legati da 2000 anni.



 

Perché la Chiesa celebra i Santi?

 

La festa di Ognissanti è l’applicazione pratica del dogma della comunione dei Santi, che hanno solo i cattolici. Preghiamo le persone in paradiso perché intercedano per noi. E’ un culto antichissimo che risale alle origini del cristianesimo. I primi cristiani erano soliti celebrare i propri morti nelle catacombe addirittura, a volte, banchettando presso le loro tombe.

 

Che significato ha, invece, Halloween per gli americani?

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Era legata all’antica festa del dio Samain, che rappresentava il capodanno celtico. Il dio sovrintendeva la seconda metà dell’anno e in quella notte di passaggio dalla stagione calda a quella fredda i celti festeggiavano, convinti che i morti si mescolassero con loro. Halloween l’hanno portata in America gli immigrati sassoni e irlandesi dove è diventata, più che altro, una festa per i bambini.

 

Cosa ne pensa delle iniziative assunte delle chiese locali per contrastare Halloween?

 

Hanno fatto benissimo. Certi stimoli servono per riscoprire la nostra tradizione, la nostra religione e il principio della nostra fede. Non la vedrei, tuttavia, come contrapposizione. I cattolici, semplicemente, fanno bene a riproporre la loro vera tradizione.

 

Crede che anche in Italia potrà accadere come, di recente, in Inghilterra, dove in occasione della ricorrenza è stato indetto un giorno di vacanza?

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Non credo che accadrà anche in Italia, perché da noi Halloween è considerata roba da bambini o ragazzi che vanno in discoteca. In Inghilterra, essendoci un’establishment di tipo protestante, è più normale. Lì, addirittura, hanno il culto dei druidi e la polizia ha dovuto dare il permesso per concedere un giorno di festa. Credo che siano, tuttavia, episodi contingenti.

 

Non trova che, in Italia, possa minare il nostro già precario senso delle tradizioni?

 

E’ una festa in più per i bambini, tanto per farli divertire. In sé no ci vedo niente di male. Sarà compito della religiosità di ciascuna famiglia spiegargli di cosa si tratta. Finché rimane una cosa folkloristica, non mi sembra une problema, anche perché non penso che qualcuno creda nell’horror della festa. E’ chiaro, in ogni caso, che la nostra fede vada rievangelizzata. In questo quadro, come dice il Vangelo, ben venano gli scandali. Che, paradossalmente, servono a rispolverare certe tradizioni che, anche prima di Halloween, stavano andando perdute.