Antonio Pelle, nipote del boss Giuseppe Pelle, boss dei Gambazza, ha superato con successo 22 esami di architettura grazie alle pressioni su prof e docenti.
Antonio Pelle, 24 anni, arrestato assieme allo zio Giuseppe, boss dei “Gambazza”, in quanto esponenti della cosca ‘ndranghetistica di San Luca, ogni giorno invia dal carcere lettere a parenti e amici. Come riporta Il Corriere della Sera, «ricche di errori di sintassi e ortografia» per le quali «difficilmente prenderebbe la sufficienza in un tema d’italiano». Eppure, è arrivato al corso di laurea specialistica in Architettura, presso l’università Mediterranea di Reggio Calabria e ha sostenuto con successo ventidue esami. C’è qualcosa che non torna e i carabinieri lo hanno appurato mediante numerose intercettazioni il ragazzo e professori e ausiliari dell’Ateneo, anch’essi indagati dallaProcura antimafia di Reggio per i reati di falso e truffa.
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Tra le telefonate passate al vaglio degli inquirenti, quella tra del 2 luglio 2008 tra Maurizio Spanò, dottore agronomo forestale che collabora con la facoltà, al quale il ragazzo domanda: «Come si chiama l’esame?». «Albericoltura generale e coltivazione alborea», risponde. Il 24 settembre chiama nuovamente l’agronomo: «Ascoltami, io vado e mi siedo, se in caso…». L’esame si tiene il 26 settembre Alle 10.12 Spanò chiama Antonio: «Vieni fuori che ti devo parlare…», gli dice. 45 minuti più tardi Antonio telefona allo zio: «Quanto hai preso?», gli chiede. «Trenta! Trenta!», risponde il ragazzo. «Alla faccia del cavolo! Meno male! Di che cos’era?», chiede nuovamente il boss. «Di cosa, di agro… agro… Agricoltura».