Sabrina Misseri rimane in carcere, per il rischio oggettivo di fuga, inquinamento e reiterazione del reato.

Sabrina Misseri resta in carcere. Lo ha deciso il Tribunale del riesame di Taranto, ravvisando le esigenze cautelari che giustificano il provvedimento, ovvero il «concreto pericolo di fuga», e il rischio di inquinamento, oltre che la reiterazione del reato. È quanto si apprende dalle 54 pagine dell’ordinanza del Tribunale del riesame depositata oggi. Il tribunale ha inoltre stabilito che Michel Misseri è credibile dal momento che l’unico movente, attualmente, realistico è quello della gelosia che Sabrina può aver provato nei per Ivano Russo.



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La posizione di Sabrina sarebbe aggravata da alcune dichiarazioni come quella dell’amica Stefania De Luca: «In qualche circostanza ricordo che Sabrina ha manifestato il suo disagio – riportano le motivazioni – perché si sentiva eccessivamente robusta e poteva non piacere ad Ivano, che preferiva la cugina». Non solo: la forte attrazione «nutrita dalla Misseri per Ivano e il conseguente sentimento di gelosia provato, che vedeva coinvolta la vittima, non lascia dubbi sul movente dell’uccisione della 15enne di Avetrana», scrivono i giudici. Michele Misseri, poi, avrebbe coperto Sabina per « l’istinto immanente ad ogni genitore che lo ha determinato ad assumere questo suo primo comportamento».



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