In tutta Italia, oggi, il mondo della cultura ha indetto una giornata di sciopero nazionale per protestare contro i tagli del ministero dell’Economia.
Musei, cinema, teatri e parchi hanno manifestato, contro i tagli previsti dalla finanziaria, con iniziative di vario genere, aderendo alla mobilitazione indetta dalle sigle sindacali Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil. I lavoratori del settore, in particolare, hanno chiesto il reintegro del l Fus, il Fondo Unico per lo Spettacolo, gli incentivi fiscali a sostegno ed una politica che consideri il mondo dello spettacolo e della cultura come un’industria in grado di rappresentare una risorsa e un traino per l’economia italiana. A Roma è prevista un’assemblea al cinema Adriano, mentre a Torino un centinaio di lavoratori del mondo dello spettacolo sono scesi in piazza dirigendosi dal presidio in piazza Carignano fino al Teatro Regio, In via Po, poi, hanno bloccato la circolazione per un minuto sedendosi per terra. Il corteo, infine, si è diretto verso la sede della Rai in via Verdi. «Fino a tre anni fa i lavoratori discontinui lavoravano circa 80 giorni all’anno, oggi, con i tagli alla cultura le giornate di lavoro si sono ridotte oltre la metà e alcuni di loro non arrivano nemmeno a 40 giorni. Molti di coloro che sono oggi presenti al presidio stanno rischiano il posto di lavoro», ha dichiarato Pietro Gabriele della segreteria regionale Slc-Cgil Piemonte. «Buon appetito al ministro Tremonti che è riuscito a mangiarsi la cultura», è stato il commento di Emilia De Biasi, deputata Pd in commissione Cultura alla Camera. «Vogliono riportare l’Italia al bianco e nero. Mentre la cultura, il cinema, il teatro colorano la vita di tutti noi e arricchiscono il Paese», ha dichiarato, infine, il leader di Sinistra e Libertà Nichi Vendola.
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